Legnano story - note personali
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troppo dettagli per esser frutto della fantascienza
 
Antichi dei? e le macchine volanti. Ne hanno sempre parlato e scritto le antiche popolazioni. Ma hanno forse inventato i fatti da loro descritti?. Ma perchè mai.
 
Perchè mai le antiche popolazioni dovevano esporre fatti⁄eventi inventati? La spiegazione più semplice sta nel fatto che essi interpretavano questi avvenimenti secondo le loro tecnologie e in casi particolarmente "strani" ricorrevano alla famosa parola "miracolo", che viene definito proprio come "un evento a volte attestato, a volte asserito, difficilmente spiegabile secondo cause conosciute".
Quindi i miti antichi sono  veri solo che sono visti da occhi privi di conoscenza tecnologica e scientifica capace di spiegare questi inusuali e incredibili eventi
 
L`arte di dominare il cielo
Nel 1875, venne rivelato in forma medianica a Subbaraya Sastry, in seguito a un`iniziazione, un antico trattato composto dal saggio Maharishi Bharadwaja presumibilmente basato su fonti vediche, il Vymaanika-Shastra o Scienza dell`Aeronautica, che riporta in dettaglio la costruzione e le caratteristiche di volo di un vimana, il quale si differenzia in quattro modelli principali dalle diverse funzioni: Shakuna, Sundara, Rukma e Tripura. I disegni che emergono in base alle descrizioni mostrano autentiche navi spaziali.
 
Il testo contiene in apertura questa affermazione: "Gli esperti in scienza aeronautica dicono: `Ciò che può volare da un posto all`altro è un vimana`
Una carta stellare del 4.000 a.C., appartenuta allo studioso britannico David Davenport, mostra i contatti tra la Terra e altri lontanissimi sistemi stellari, patria di civiltà evolute.
Qual`era in realtà la struttura di un vimana? Nella sezione relativa alla scelta dei materiali viene specificato che i metalli utili alla sua realizzazione, di 16 leghe differenti, devono essere "infrangibili, impossibili da tagliare, incombustibili e indistruttibili", tali da resistere alle deviazioni nello spazio-tempo.
Il cuore di volo, come appare in dettaglio nello Shakuna Vimana, è collocato nell`albero cavo centrale. Cellule fotosensibili semoventi collegate a un particolare cristallo convogliano l`energia solare in una batteria, i cui acidi rimescolati convertono in corrente elettrica che aziona un motore a turbina, alimentato da un combustibile non specificato.
Ali retrattili e coda per manovrare negli strati più densi dell`atmosfera, propulsori laterali e piedi di atterraggio analoghi ai moduli lunari spaziali completano il vimana.
 
Veicoli akashici
Il Vymaanika-Shastra, dopo aver fornito istruzioni sull`equipaggiamento e la dieta dei piloti simile a quella degli astronauti, prosegue elencando 32 segreti che gli stessi devono adottare in volo.
Tra questi: invisibilità, alterazione della forma, velocità ipersonica, radar, telecamere spia e apparati di rilevamento sonoro, raggi infrarossi, creazione di ologrammi per confondere i nemici, concentrazione della luce solare su vaste zone, oscurità temporanea, armi ultrasoniche e batteriologiche.
Il segreto primario, però, stabilisce il sapiente, è il trasferimento di poteri spirituali latenti nell`uomo alla macchina stessa. Secondo le parole del Bhagavata Purana, l`etere o akasha, è il nucleo energetico essenziale che permea l`intero Universo e le creature viventi, controllando i processi della mente sottile, per cui diviene possibile con il pensiero manipolare l`etere per viaggiare istantaneamente nello spazio.
Il Drona Parva, una parte del più ampio Mahabharata, ne illustra le modalità: "La Mente divenne il suolo che sosteneva quel vimana, la Parola divenne il binario sul quale voleva procedere... E la sillaba OM piazzata davanti a quel carro lo rendeva straordinariamente bello. Quando si mosse, il suo rombo riempì tutti i punti della bussola".
Ma esiste una terza via per spostarsi nel firmamento ed è il potere della coscienza pura, che permette la creazione di vimana spirituali, veicoli trascendenti verso mondi luminosi. Gli stessi yogi, potenziando la mente in meditazione, varcano sconosciuti regni sovradimensionali per materializzarsi su antiche sfere planetarie.
 
DONO DEGLI DEI
La forma aerodinamica dei velivoli spinse a innalzare meravigliose strutture sacre di forma piramidale, vimana per i seguaci del Tantrismo, ancor oggi visibili in tutta l`India, che indicano il tempio del dio in movimento.
Arjuna, leggendario eroe vedico amico di Krishna, possedeva un vimana "che irradiava luce e diffondeva un brontolio sommesso", analogo al ronzio avvertito in molti avvistamenti UFO e una forma sfocata cangiante.
 
I RESTI DI UNA GUERRA ATOMICA NEL PASSATO !
Il luogo della morte
La nascita di Mohenjo Daro sembra avvenire dal nulla. Fiorente metropoli che contava 30.000 abitanti, era progettata secondo un moderno schema architettonico a griglia e vantava un eccellente sistema di fognature, nonché un`enorme piscina.
Il suo nome, "luogo della morte", deriva dal ritrovamento di 44 scheletri in vari quartieri della città, quando venne intrapresa un`esplorazione sistematica delle sue rovine da Sir Mortimer Wheeler nel 1945. La sua scoperta si deve però all`archeologo R.D. Banerjee che ottant`anni fa portò alla luce gli edifici sottostanti su cui sorgeva uno stupa buddhista del 300 a.C.
Gli scheletri, sparsi in un`area precisa della metropoli, giacevano scomposti con le membra contorte, segno che la morte li ha colti all`improvviso. L`attacco da parte di tribù ariane, mito letterario creato dal nulla, non sussiste, poiché non vi sono armi accanto ai corpi e soprattutto le ossa presentano strane carbonizzazioni e calcinazioni dovute agli effetti di un`esplosione nucleare.
Soltanto una bomba a fusione è in grado di provocare simili devastazioni, con un epicentro da cui irradia l`onda d`urto che viene a creare sull`area colpita tre zone distinte, come a Mohenjo Daro.
Un quarto soltanto della città è stato sinora riportato alla luce; ma i riscontri non finiscono qui. Secondo le antiche leggende, i signori del cielo irati con Lanka polverizzarono sette città con una luce che brillava come mille soli ed emanava il rombo di diecimila tuoni.
Nel Ramayana, il saggio Rishi avverte gli abitanti del suo eremo di scappare lontano dal Gran Deserto del Thar, poiché di lì a sette giorni una pioggia di ceneri avrebbe messo fine al regno di Danda, cognato di Ravana.
Gli scheletri ritrovati a Mohenjo Daro sono in numero esiguo rispetto alla totalità degli abitanti, fuggiti di colpo per evitare la purificazione celeste. Scienza e mitologia si fondono e ancora un volta gli antichi testi confermano le odierne scoperte....
 
SEGRETI DA DIMENTICARE
Una guerra atomica a bordo dei vimana è un episodio circoscritto alla sola India? Alcune caverne in Turkestan e nel deserto del Gobi contenevano dispositivi semisferici di vetro e porcellana con un`estremità conica ripiena di mercurio, che gli scienziati sovietici hanno definito "antichi strumenti per la guida di veicoli cosmici".
Le Stanze di Dzyan, testo occulto del Tibet, narra che il Grande Re dal Volto Abbagliante ipnotizzò i Signori Oscuri conscio della distruzione di Atlantide e si impadronì con il suo popolo dei vimana nemici, per raggiungere terre lontane.
Nelle città sotterranee di Akakor, in Brasile, esistono strane mappe su cui appaiono il sistema solare con diverse lune, due isole nell`Atlantico e nel Pacifico, inabissatesi a causa di uno scontro nel cielo tra due razze stellari che perturbò le orbite di Marte e Venere.
Gli indiani Hopi del Nordamerica ricordano nei loro miti la fine del Terzo Mondo, popolato da uomini che si mossero guerra l`un l`altro annientando città grazie ad armi volanti, i patuwwota (scudi di cuoio) annientando così la civiltà.
Nell`ovest degli USA esistono numerose rovine consumate dalle radiazioni nucleari a perenne memoria.
Anche il Medioriente conserva testimonianze di sviluppi tecnologici avanzati. Le Halkatha, vecchie leggi babilonesi, recitano: "Guidare una macchina volante è un grande privilegio. La conoscenza del volo è estremamente antica, un dono degli dèi del passato per sopravvivere".
Un testo caldeo, il Sifr`ala, descrive minuziosamente le parti costruttive di un aereo quali bobine di rame, sfere vibratorie e aste di grafite soffermandosi sull`aerodinamicità del veicolo.
Molti ricorderanno il reperto di Toprakkale, conservato al Museo Topkapi di Istanbul, che raffigura una sorta di shuttle guidato da un individuo in tuta spaziale, chiara conferma di remota tecnologia operante in area mesopotamica.
 
Nella prossima puntata una chiara spiegazione su come seguire un corso di pilotaggio di Vimana. Lo studieremo un un testo troppo antico per essere così odierno.
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