Legnano story - note personali
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Antiche cascine del Borgo
 
A testimoniare la primitiva e prevalente attivita' agricola del vecchio borgo poi diventato citta', sono rimaste alcune antiche cascine ormai quasi del tutto soppraffate dall'avanzata del cemento armato. Per alcune, anzi, sono rimasti vivi solo il ricordo e la denominazione del luogo di origine ove sorgevano.
Tra queste cascine, la piu' popolare, e forse la piu' antica e' San Bernardino con la sua chiesetta edificata nel 1400 e recentemente restaurata e nella quala ha trovato migliore sistemazione anche il pregiato affresco di Daniele Crespi detto il "Cerano".
C'e' che afferma che in questa cascina sia stato allattato il cardinale Federico Borromeo ma non abbiamo trovato ancora testimonianze probanti.
Vi sono poi nel territorio del Comune, tutte con relativa chiesetta, le cascine Olmina, Ponzella, Mazzafame, Canazza, la Flora, e Gabinella.
L'Olmina si chiama cosi' dal nome del proprietario terriero, certo Mina (Cascina d'Ul Mina) che abitava nei pressi della chiesetta, la cui costruzione risale ai primi del settecento.
Di concezione medioevale e' la cappella della cascina di Mazzafame con mura in pietra grezza. Ha il soffitto a volta e vi si conserva un pregevole crocefisso ligneo.
A non molta distanza dalla vecchia cappella e' stato costruito successivamente il Santuario della Mater Orphanorum, di fianco all'opera pia omonima. Contiene tele del pittore legnanese Mose' Turri.
Un gruppo di case agricole arroccate alla sommita' della salita di via Canazza, ricorda un'altra delle cascine tipiche del luogo rurale. Vi e' anche una casa patrizia, passata in proprieta' all'ingegner Morganti con una cappella gentilizia nel cortiletto e ornata da alcuni affreschi alle pareti.
Legata ad una altra tradizione legnanese, l'attivita' molitoria, sono la cascina Americana La Cascina "Americana" una tipica costruzione agricola nella zona del castello Visconteo . Dipinta da Antonio Luraghi), nella zona del castello Visconteo e la cascina della Gabinella Il pittore legnanese Maurizio Simonetta ha ritratto il vecchio cascinale della gabinella con mulino (entrambi scomparvero negli anni trenta) nel 1925). In quest'ultima localita' vi era un romantico mulino interrato posto tra le due diramazioni del fiume Olona. Il molino apparteneva nel '500 a Curtio Cotica, come afferma un manoscritto del censimento compilato dal prevosto Specio. Ma questo non era il solo mulino della localita' Gabinella. Ve ne erano altri appartenenti rispettivamente ad Ippolito Lampugnano, ai fratelli Aloisio e Geronimo Lampugnano e un altro infine alla mensa arcivescovile.
Vi erano poi altri nuclei agricoli nel contado.
Tra questi ultimi figuravano anche la "Cassina San Giorgio", come si chiamo' per molti anni il paese di San Giorgio.
La "Cassina" per vari secoli fece parte integrante del territorio di Legnano dal quale fu staccata nella seconda meta' del 1500 nella riforma dei Comuni intrappresa dall'Imperatore Carlo V°.
La chiesa venne elevata a parrocchia nel 1575 sotto il cardinale Federico Borromeo (prima di allora dipendeva ecclesiasticamente dalla Parrocchia di Canegrate) e fu dedicata alla Beata Vergine Assunta.
L'attuale tempio, originale costruzione progettata dall'architetto Zanchetta, e' dotato di una originale cupola a forma di ottagono. La chiesa reca all'esterno un grande affresco che era contenuto nella piu' antica chiesa situata nella piazza principale del paese che e' ora chiusa la culto.
San Giorgio su Legnano radicalmente trasformatosi negli ultimi anni, e' sede di varie industrie che ne hanno modificato l'economia e che un tempo si reggeva esclusivamente dell'agricoltura.
L'abitato del paese che ormai non ha piu' soluzione di continuita' rispetto a quello di Legnano. E' stato necessario recentemente permutare alcuni territori per meglio addivenire ad una sistemazione dei confini. L'antica "Cassina" San Giorgio adesso non e' piu' che un ricordo lontano e l'aspetto del paese oggi e' tutt'altro che di una cascina agricola.
E' rimasta nel nome del comune l'aggiunta "su legnano" a ricordare la primitiva dipendenza territoriale, fin da quando la denominazione venne ufficialmente autorizzata da Vittorio Emanuele II e il decreto reca la data del 23 ottobre 1862.
Ma San Giorgio in tempi piu' remoti doveva avere avuto una vita abbastanza intensa anche per la sua ottima posizione collinosa che si contrapponeva ai colli di San Erasmo a nord della valletta dell'Olona nella quale si adagiava l'abitato del borgo di Legnano.
Nel 1926 il territorio di San Giorgio fu riportato alla luce un piccolo sepolcreto con fittili domestiche, attrezzi in ferro, balsamari in vetro nonche' monete dell'epoca augustea.  Da cio' si deduce che la zona di San Giorgio era abitata sin dall'epoca romana imperiale. La maggior parte dei ritrovamenti si ebbe in localita' "Costa". Allorche' nel 1769 si effettuarono gli scavi per la ricostruzione della chiesa parrocchiale affiorarono alcuni interessanti reperti e tra questi un frammento di una antica iscrizione del 1393 nella quale, con chiaro riferimento al villaggio di San Giorgio, lo stesso era denominato "Sotena".
La chiesetta di San Giorgio sorse nel 1390 e da quel momento il luogo di Sotena divento' Cascina San Giorgio.
 
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