Legnano story - note personali
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;La festa dei folli
 
Atto I
 
Scena I
 
 
Entra la processione col Santo e la Madonna in portantina: Flagellanti, Aggiogati, Vergini penitenti, Saltimbanchi, Suonatori, il Vescovo sull’asino, l’Imperatore, il Diavolo, tutti eseguono azioni e cantano liturgicamente mentre vanno a disporsi per la Sacra Rappresentazione. Terminato il canto e presa posizione, l’Araldo con tre compari imbonisce il pubblico.
 
ARALDO                  Devoti di Gesù, dolce Signore,
cari ascoltanti, io sono a voi mandato
per dir com’oggi abbiam con gran fervore
di Santo Magno la storia qui ordinato.
di stare in silenzio et in amore
divotamente ciascuno vien pregato
acciò possiam, con più diletto vostro
porre ad effetto il desiderio nostro.
Fortune e sventure saper dovete
de lo patrono grande et sanza nèi:
del Magno Santo allor da noi udrete
com’éi dai ferri liberi fe’ i rei;
le donne a Lucifèr cadute in rete
salvò. E in cinquecentoventisei
come lo Imperadore Teodorico
gli fu prima divoto e poi nimico
Lodiamo chi con fermo e gran disìo
in ogni cosa volse il guardo a Dio.
 
S’avanza il Diavolo e si appresta a tentare le Vergini folli. Si rivolge prima al pubblico e poi a queste.
 
DIAVOLO                  Voglio portar le donne in tentazione
messe ciascuna a mio eterno spasso.
Cessate o voi, diletta mia legione,
patir le pene in questo mondo basso:
perché soffrir se sola vostra sorte
sempr’è patir finché non vegna morte?                                                                                                                                               
Le Vergini folli corrono subito da lui.
 
 
 
 
LE FOLLI                  Coglier vogliam, di breve nostra vita
gioia, piacer, financo gaudio estremo,
acciò chiediam lo tuo palese aìta
di noi signor, Satàn, prence supremo.
Felici siamo or di nostra sorte
poi che null’altro v’è dopo la morte.
 
Interviene la Madonna che chiede alle Vergini savie:
 
MADONNA                  Ohimè, chi son color, care sorelle
che vanno via da me misere e oscure?
Camminan certo quelle gente felle
verso l’Averno dalle nere mure.
Se sol col pianger nostro le tornasse
direi che mai di pianger se restasse.
 
Il Diavolo ora tenta anche le Vergini savie:
 
DIAVOLO                  Venite donne dietro a Satanasse
ch’à gran disìo a farvelo sentire:
dico lo Inferno e le sue mure basse
ch’è facile a intrarvi, non a uscire,
città del doglio e la perduta gente;
siete ormai mie, seguite immantinente.
 
San Magno si muove dal suo piedistallo e interviene.
 
SAN MAGNO                  Invoco or l’altissimo mio Pate
con Cristo dolce e lo Spirìto Santo,
or vi protegge: libere ne andate
a la Madonna e al suo celeste manto,
tra le mie braccia poi voi ne verrete
sì ch’al dimonio tristo scamparete.
 
Fa una specie di esorcismo e il Diavolo è sconfitto. I due gruppi delle Vergini vanno verso il Santo.
 
LE FOLLI                  San Magno con la ferma sua parola
e grande e dolce voce n’ha salvate,
la nostra prece or nel cielo vola:
sia resa grazia a grande sua bontate.
Compagne nel cammin con voi or siamo
solo del Santo esser noi vogliamo.
 
LE SAVIE                  L’amor che questi dolci prieghi getta
pervenga a te, San Magno protettore:
li nostri corpi virginali accetta
e li conserva sempre nel tuo amore.
Se della Vergin già t’innamorasti
ricevi o sposo i nostri petti casti.
 
Il Santo le abbraccia tutte sotto lo sguardo compiacente della Madonna cui alla fine egli si rivolgerà.
 
SAN MAGNO                  Sinìte vìrgines ad me venìre:
al cuore mio le voglio più vicino,
null’altro dèbbian esse ancor patire,
grand’è l’amor, ma più l’amor divino;
tòllera, Madre, questa lor passione:
salve le ho da grande tentazione.
 
Il Diavolo si prova ora a tormentare i prigionieri al giogo.
 
DIAVOLO                  Ite inante a Satanasse,
ch’el comanda per lo vero
vostre vite qui voi lasse
ché coprirvi vòi de nero,
darvi l’arra de lo Inferno:
là starete in sempiterno.
 
PRIMO AGG.                  Per mercè, voi che vedete
la dolente carne nuda,
se podere alcuno avete
su’na sorte tanto cruda
sovenéte, ché mia vita
più non tolle’sta partita.
 
SECON. AGG.         Tutti quanti avemo un Pate
de noi tutti Criatore,
de’ste teste qui aggiogate
tu ne fìa despensatore:
dalla pena che sostegno
io più erto non me tegno.
 
SAN MAGNO                  Assai pietà de voi ce prenne
ché sì tristi ve vedemo,
nulla scusa se po’ intenne
ch’aitàr non ve podemo,
se lo Rege il giogo impose
io vi solvo a chiste cose.
 
Un Flagellante dei Prigionieri si lamenta col Diavolo:
 
FLAGELLANTE         S’elli compie cotai segne
che ciascuno rende sano
che sarà di nostre regne:
farà ciascun legame vano.
Quiglie che teniam legati
serìan de lui deliberati.
 
Il Diavolo a S. Magno indicando prima l’uno e poi l’altro prigioniero:
 
DIAVOLO                  Perché o Magno benedetto
non mi lasci al mio lavoro:
questo è seme maledetto
già dannati son costoro;
mio è stato buon servente
lui e tutta la sua gente.
 
SAN MAGNO                  Vade retro Belzebutte
tolli via la tua presenzia,
queste alme, dico tutte,
di mia godranno providenzia.
Lor sia tolto il giogo tristo
e tu sprofonda o Anticristo.
 
Vengono liberati gli Aggiogati che così rendono grazie:
 
AGGIOGATI                  Gloria a Magno benedetto
bien se può tener biato,
al mond’al ciel egl’è deletto
per l’amor che n’ha mostrato:
in virtù di sua boutade
riprendiamo dignitade.
 
Il Diavolo viene sconfitto ancora una volta tra il tripudio degli astanti, ma ecco farsi avanti il Vescovo sul suo asinello da penitente e dire:
 
VESCOVO                  O San Magno, Pat’in terra,
odi trista novitate:
l’Imperador t’ha mosso guerra
d’amico ch’era in veritate.
A nostr’Ordene fa onta,
a lui poni riva pronta.
 
TERZO SALT.         Viene con folta un’armata
a còrre, dice, suo diritto;
sua fede, dice, va osannata,
la nostra aborre con editto.
La terra toglie a sant’Ecclesa,
punisci o patre tanta offesa.
 
S’avanza superbo l’Imperatore che subito apostrofa con arroganza il Santo:
 
IMPERATORE         Di mia corona servitore
io voglio farti, tristo prete.
Io son, recorda, Imperadore:
a me obedisci o non avrete
più pace in esto od altro loco,
vo’ mette tutt’a ferr’e foco.
 
SAN MAGNO                  Signor del mondo tu ti credi,
e ne vieni qui a cercare
chissà qual oro, ma non vedi,
sol mio tesoso è l’amare.
Null’altre gemme io possiedo
che la mia gente e’l mio Credo.
 
IMPERATORE         Falso marrano, in ginocchio
ti vo’ veder, santo patrono,
legato dietro al mio cocchio
pregar pietade all’alto trono
ov’io or siedo, tuo padrone,
rendimi i ben, cane ladrone.
 
Alza la spada per colpirlo mentre i suoi giannizzeri arraffano ciò che possono, ma sono fermati da un gesto del Santo che predica alto:
 
SAN MAGNO                  Le mie parole, figli, in cor tenete:
la mente abbiate sempre vòlta a Dio.
De la sua forza or v’accorgerete
contra quest’empio uomo falso e rìo,
l’Imperador con nuje fa contesa
e meretrice chiama santa Ecclesa.
 
Avviene ancora un miracolo: le collane strappate si trasformano in serpi, dagli scrigni anziché ori escono alte fiamme, etc.; reazioni diverse degli astanti mentre l’Imperatore cade in ginocchio, anche lui vinto.
 
SAN MAGNO                  Mirate tutti voi qual’è potenzia
de lo solo Dio ver, unico e trino:
sempre lo amore vince su violenzia,
vedi lo Imperador: ha’l capo chino.
Arecordàte adunque miei fedeli:
la Grazia sempre sta negli alti cieli.
Serbate ancor e forte dentro il cuore
questo sol Credo: Dio nostro Signore.
 
Tutti indistintamente si inginocchiano e cantano in penitenza questa stanza pietosa:
 
TUTTI                   Eterno Padre, il cui poter corregge
ciò che per l’universo se comprende:
drizza a porto questa errante gregge
che cerca quel tesor che tutto intende.
Vedi l’ancella tua che più non regge
al cuor, sì gran dolor sua calma offende.
Non voler, Padre, ch’el difetto nostro
tolga a l’uom quel tesor che tu gli hai mostro.
 
L’Araldo si rialza e si congeda dal pubblico
 
ARALDO                  Popol devoto e pien di reverenzia,
veduto avete la novella istoria
di questo Santo pieno di prudenzia;
pigliate esempio a sua degna memoria
la qual fu ornata di vera eloquenza
se volete fruir l’eterna gloria;
vivete sempre in pace e con amore.
Perdon vi chieggio se c’è stato errore.
 
 
Scena II
 
 
A questo punto, anacronistica e inaspettata, avanza a passo d’uomo una grossa berlina circondata da quattro “gorilla” che si fa largo tra lo sgomento dei presenti e si posiziona davanti alla portan-tina del Santo. Ne scendono dapprima due attillatissime segretarie in minitailleur e berretto a visiera che aprono le portiere posteriori: da una di queste esce l’Assistente del Ciucciccì, indossa lunghi stivali e un soprabito entrambi in pelle nera. Una delle Segretarie annuncia:
 
SEGRETARIA   Il Ciucciccì: Capo-Ufficio-Coordinamento-e-Controllo allo Sport, Spettacolo, Cultura, Istruzione, Tempo libero, Tempo prolungato, Tempi supplementari, con delega al Verde, al Bianco e (perché no) anche al Rosso onorevole Dottor Professor  Francesco Giuseppe Lo Judice, conte di Torquemada.
 
Scende dall’auto il Ciucciccì: sorriso smagliante, blazer blu e cravatta regimental, scarpe inglesi.
 
CIUCCICCI’       Comodi, comodi, non c’è bisogno, sono qui in visita del tutto informale, solo una chiacchierata tra amici…
(schiocca le dita e i suoi giannizzeri tolgono dal baule un tappeto rosso su cui poggiano un trono pieghevole; il Ciucciccì vi siede con grande nonchalance mentre le due ipersegretarie si mettono alle sue spalle, la Assistente prende appunti e i gorilla piantonano la nuova posizione. Si rivolge all’Assistente):
Dov’eravamo?
 
ASSISTENTE     “… tra amici”.
 
CIUCCICCI’         Ah, già. Con tutti questi discorsi inaugurali. E’ terribile! Tagli il bosco e volano le
schegge. Mi rivolgerò subito alla direzione generale per il coordinamento. Lo dirò
a… chiaro no? E se lui rifiuta ne parlerò con … in persona… eh-eh-eh, chiaro no?
Ah i piccoli disguidi del meccanismo, ah i meccanismi ad esempio della Svizzera!
Siete mai stati in Svizzera? Io ci sono stato. Svizzeri dappertutto. Veramente interessante. Signorina, prenda nota, bisogna lanciare una vasta campagna… dove
eravamo? (Fa un cenno e una delle Segretarie gli porge uno specchietto nel quale
controlla qualche ritocco; nel rendere l’oggetto flirta con la ragazza) Bello ‘sto
rossetto (accenna ad un possibile incontro ma viene interrotto da un bodyguard
che gli passa un cellulare) Allo? Sto in riunione, che c’è? Il teatro è in corso? Ah,
con tutti questi discorsi inaugurali… Ah, non “in corso”, è “arso”,  sì sì, ma perché lo
vieni a dire a me, scusa, chiama i pompieri no? Un’inchiesta? Ma ‘sti cazzo di
magistrati mi lasciano lavorare o no? (riaggancia e rende il cellulare) E' terribile,
tagli il bosco e volano le schegge! Signorina, prenda nota, bisogna lanciare una
vasta campagna… (Si accorge finalmente che l’intera compagnia lo sta guardando
esterrefatta) .. E questi chi sono? Signorina, dov’eravamo?
 
 
ASSISTENTE     “… bello questo rossetto”.
 
CIUCCICCI’       (Sta già facendo l’imbecille con l’altra Segretaria) Il rossetto, certo, ma di chi
sono questi begli occhioni, eh? (Riprendendosi) Ma cosa mi fa dire, signorina, ci
si mette anche lei adesso? (Accenna alla Segretaria un possibile appuntamento)
Siamo qui per lavorare, ah con tutti questi discorsi inaugurali.. chiaro no? Ah, ma
alla prossima convention glielo dico a… chiaro no? Dov’eravamo?
 
ASSISTENTE     “… teatro…”
 
CIUCCICCI’       …Teatro, certo, ed infatti eccoci qui dagli amici del teatro a parlare di teatro in un…
(si guarda intorno perplesso) è un teatro questo? (Finalmente gli attori si sbloccano
ma con aria incerta e facendo un po’ propria la domanda)  Allora? Vogliamo di qui,
abbiam diritto di là, prima tanto casino e adesso parla più nessuno? Signorina, m’ha
preso appuntamento con dei deficienti? Ma chi è che comanda qui?
 
SAN MAGNO    (Stentando a capire) Prego?
 
CIUCCICCI’       Ah, fantastico, tutti pregano il santo e invece il santo prega me! Chiaro no? Ah-ah-ah!
(Fa un cenno e tutti i suoi accoliti ripetono meccanicamente la risata finché li tronca
sempre con un gesto. Si rivolge al “Santo”) Dov’eravamo? (Quello fa per parlare ma
lui lo previene) No, non me lo dica, ricordo benissimo, lei mi prega e io invece le chiedo
ci sarà ben un supervisor, un account, un area-manager, un… (Gli passano un cellulare)
Yes? Scuola? Che scuola? Salmonella? Lo sai che non vado a pesca, io, con tutti ‘sti
discorsi inaugurali… Inchiesta? Ma non se ne può più di questi… chiama subito…
chiaro no? (Riaggancia) Signorina, prenda nota, (comincia ad accelerare le battute)
bisogna eccetera eccetera chiaro no? Dov’eravamo?
 
ASSISTENTE       (Accelera anche lei) “… account, area manager”
 
CIUCCICCI’         Sì, insomma, stia a sentire lei (il “Santo” si schernisce inutilmente), sarò rapido e…
circonciso - come dice un mio amico rabbino – ha-ha-ha (stessa gag di prima, ma gli
attori non accennano a divertirsi per cui li apostrofa)… Cos’è, non l’avete capita? Ah,
già, qui si fa teatro serio.. e allora, seriamente.. (telefonino) Allo? Chi? Bi.. ci.. di.. gi..
ah, mi hanno incriminato? (Riaggancia) E’ terribile, tagli il bosco e volano le schegge,
signorina prenda nota (dice quanto segue insieme all’Assistente)
+ASSISTENTE   “bisogna lanciare eccetera chiaro no?” (riprende da solo) Dov’eravamo? (Insieme c.s.)
+ASSISTENTE  “sarò chiaro allora”.(Da solo e sempre più veloce) Facciamo un esempio: siete mai stati
in Inghilterra? Io ci sono stato. Inglesi dappertutto. Veramente interessante. Perciò,
analogamente e in riferimento a questo, ottemperando ad una normativa vigente, nel
pieno rispetto delle regole, adempiendo ad un dovere cui immeritatamente sono stato
chiamato, voi mi capite, mutando le condizioni socioculturali così intrinsecamente
legate alla mutata condizione economicopolitica del Paese … chiaro no?.. il santo, voglio
dire questo santo, sì insomma, il santo che state celebrando, ma forse sarebbe più corretto
dire ricordando, viste le circostanze, le incombenze, il politicamente corretto, la società
civile nellamisurincui il discorso andrebbe portato più a monte, è come dire… superato,
incongruo, non in linea… chiaro no?
 
(Gli attori si guardano un lungo attimo ancora smarriti e poi rispondono all’unisono)
 
ATTORI             No!
 
CIUCCICCI’               Ma insomma, è semplicissimo, persino degli attori potrebbero capirlo, ha-ha-ha…
(gag velocissima c.s., per cui si rivolge sconsolato agli accoliti) Vabbe’, questi il cabaret
non lo vogliono fare.. Sentite un po’, serissimi amici del teatro impegnato ecc. ecc.,
sarete almeno informati che c’è in atto nel Paese una profonda… come dire… per cui
anche voi, miei cari, dovete mettervi in linea coi tempi, le mode.. signorina, guardi che
qui dobbiamo lanciare una campagna ancora più vasta, allora, perché anche i santi
bisogna che siano.. IN, che curino l’immagine, al passo coi tempi, la società civile, il
Sud del mondo che avanza, chiaro no? (Ricomincia ad accelerare) E questo vostro San…
Magno, mi pare, no? È così che si chiama… be’ ecco, qualcuno ha fatto notare che..
insomma, poiché le fonti storiche, ma anche prescindendo da queste, cioè questo nome:
“Magno”.. magno, magno (mima gesti che indicano l’abbuffarsi), non è mica tanto.. no?
O cos’è, facciamo della satira politica, eh? Via, è giù di moda, siamo nel terzo millennio.
Avete forse fatto il Sessantotto? Eravate neanche nati, ma io si. Sessantottini ovunque.
Veramente interessante. Ma adesso ci vuole un bel santo di quelli .. chiaro no?
 
ATTORI              (C.s.) No!
 
CIUCCICCI’       Allora tagliamo il bosco e facciamo volare le schegge: San Magno è stato declassato, accantonato, insomma non fa più parte del calendario, tolto, sparito, kaputt, e al suo posto viene messo come patrono eccetera San Tantalo. (Reazioni varie degli attori, perlopiù
a chiedersi chi sia questa new entry) Sissignori, San Tantalo, indicato dai nostri sondaggi
nei top ten of the paradise, discreto ma che all’occorrenza tira fuori le palle, tattico e
populista, ecc. ecc., e che nel nome richiama anche quel tale che non mangiava manco
il classico fico secco. Ecco: è chiaro adesso o no?
 
Marina         A parte che non sappiamo neanche chi cavolo è ‘sto San.. Vandalo.. sandalo, insomma
quello lì, noi come facciamo adesso? E’ un anno che stiamo preparando ‘sta roba con S.
Magno e la roba è da farsi tra due giorni.
 
CIUCCICCI’       Ecchissenefrega, scusi, cambiate no? Che ci vuole, per quattro stracci due candele e una
canzoncina la mettete giù così dura? E poi “passata la festa, gabbato lo santo”, no? Ha-
ha-ha (Gag come all’inizio. Gli passano un telefonino) Dìgame? Garanzia? Ma se non è
neanche mia la macchina, cazzo mi avvisi? Ah, non la macchina, io.. e tu l’hai saputo dai
giornali che escono domani, chiaro… no. (Riaggancia e si avvia rapido all’auto imitato
dalle segretarie mentre i gorilla caricano tappeto e trono) La mia assistente sarà felice di
aiutarvi in questa fase di.. come dire.. chiaro no? Perdonatemi se non mi trattengo oltre in
questa vasta campagna ma devo inaugurare un tenero bosco..voglio dire tagli i discorsi e
scheggiano i voli, o meglio (quasi a scioglilingua) inauguri un taglio e discorrono le
schegge, volano gli auguri e si imboscano i tagli discorsivi, chiaro no? (Sparisce nell’auto che si defila. L’Assistente prende in pugno la situazione).
 
ASSISTENTE         O.K., boys, chi comanda qui?
 
El Pidio         Scusi, non per dire, ma la nostra è una struttura democratica, per cui…(viene interrotto)
 
ASSISTENTE         E che significa? Questa “ struttura democratica” avrà comunque un capintesta, no? (tutti gli attori blandamente indicano Fausto, imbarazzatissimo)
 
Fausto         Beh, ecco, se proprio proprio…permetta che mi presenti: sono il, ehm, presidente - ça va sans dire – dell’associazione culturale “Poesia & Teatro” e, come diceva giustamente il caro amico che mi ha preceduto, comunque questo nostro gruppo si è costituito su solide basi di volontariato, su alti valori quali la solidarietà, l’amicia, il rispetto delle diversità.
 
ASSISTENTE      (interrompendolo)Alle corte: chi è the director, le metteur en scéne, der direktòr?
 
Carmen         Scusi, in italiano come farebbe?
 
ASSISTENTE      Ma siamo in Europa, mi consenta, vabbe’: il regista, no?
 
Carmen         Ah, ecco.
 
Costanza         Quello non c’è, è l’unico professionista e quindi una volta messo in piedi questo progetto ha dovuto assentarsi per motivi..(una certa inquietudine fra le attrici, colpi di tosse, ecc) 
                              diciamo di lavoro, ma io sono la sua assistente (controscena alle sue spalle ad indicare
                              qualcosa d’altro), se vuole dire a me… forse posso riferire (c.s.)
 
ASSISTENTE      For me there’s no problem, it’s all so simple. Claro no? (a Filomena)
 
Filomena         Oh ges, ges. Denghiu.
 
ASSISTENTE          Very well. Qesto semplifica ulteriormente le cose. Dunqu, capiamoci subito: io sono qui per vedere se è possibile – ripeto se – è possibile adattare il vostro “spettacolo” alla mutata situazione cui faceva riferimento prime l’Assessore, fin qui ci siamo? (cenni di assenso tra il timido e il rassegnato) All right! Partiamo proprio dal basso, cominciamo a dare un’occhiata al materiale che abbiamo a disposizione. Chi è il direttore di scena? (solito imbarazzo) O.K., “democratici”, riformuliamo la domanda: chi è il cretino che se ne sta dietro alle quinte con chiodi e martello? (stavolta tutti hanno capito e indicano Totonno) E ci voleva tanto? Allora, giovanotto, vieni con me e mostrami cosa c’è e cosa manca. (due si portano sul fondo con altri. Tra il gruppo che resta prende la parola Enrico)
 
Scena III
 
 
Enrico         Cioè, fatemi capire, cosa hanno detto, quei due lì? Non si fa? Cambiato il Santo? Ma tu pensa se dovevano farlo adesso, dopo che per un anno - e diconsi un anno – si è fatto le prove il giovedì, con l’Inter alla Pinetina. E io qui a recitare, vestito con ‘ste palandrane e il Vieri che mi spaccava le reti. Non che io mi spaccassi i maroni, però adesso potete anche capirmi se sono un po’ anche incazzato! Io posso capire le loro ragioni per il santo che cambia...d’altronde se lo fanno, tutto quello che mi tiene su il discorso lo posso anche capire...Cioè, loro non l’hanno detto il perché. Ma io tramite uno che passa ogni tanto al bar avevo già annusato la cosa: mi capite se ti dico che io la rappresentazione con sta cosa che non  ha fatto venir fuori niente l’ho fatta bene. E il signor regista lo avrà notato!
 
Costanza         Il regista è partito da qualche giorno, Enrico. Forse non te ne sei accorto....
 
Ass.         (tornando indietro) Tu, carina! Hai detto che sei l’assistente del regista, giusto? Allora, dov’è il copione? Ho bisogno di dargli un’occhiata.
 
Costanza         Vado a prenderlo immediatamente. (si allontana)
 
Ass.         Non appena avrò chiara la situazione, le prove riprenderanno. Non ci vorrà molto, ovviamente. Tenetevi pronti. (raggiunge Costanza. Intanto gli attori si riuniscono in gruppetti. Qualcuno comincia a togliersi il costume. Qualcun altro fa le prove di voce etc. Gli stand dei costumi sono a vista così come le macchine di scena. Maria Teresa dà gli ultimi colpi d’ago ai vestiti insieme alle altre cariatidi. Totonno dipinge i fondali e El Pidio si aggira per il palco cercando i vari pezzi del suo vestiario, da torero).
Enrico         Beh, si cambia...ogni tanto è anche giusto far uscire le cose che sono lì da un po’! Quelli che han deciso- mi corregga pure, signorina, se sbaglio – hanno pensato di lucidare su un attimo la facciata della Legnano, quella che...chiaro no? sì, insomma, non ho bisogno di dire che è stato deciso solo per vedere di uscire da questa situazione che si respira. Come nel Settanta con i nerazzurri che mi han cambiato lo schema a metà campionato e poi i risultati si son visti dopo. Non subito. Sì, bisogna rassegnarsi al nuovo tipo lì, con l’aureola, il santo. Ma io già avevo sgamato il tutto da uno che ho incontrato all’automatico di sigarette, uno che contava, perché si vedeva, aveva tutte le cose di uno che i bottoni li schiaccia...sì, insomma, quello lì mi ha detto che non si sa neanche se dura quel santo qui, per adesso va bene, perché era già nel programma ma tra qualche anno...chiaro, no?
 
Marina         (con fare seccato, mentre cerca di togliersi il costume da flagellante)  Cosa fai, Enrico, parli come quel coglione che è venuto prima? Meno male che sei già andato in pensione, va’, così devo sopportare le tue stronzate solo durante le prove! Averti in ditta, ogni giorno, sarebbe stato un supplizio eccessivo!
 
Robbi                  (credendosi molto spiritoso) Il supplizio di San Tantalo! (lo guardano compassionevoli,
                       l’unica a ridere stentatamente è Marisa)
Marina         Adesso ci penso io a chiarire le cose! Fate silenzio! (prende il cellulare) Ambrogio...? Sono Marina... ti chiamo dalle prove...Ueh, Ambrogio! Non scherziamo mica, neh! Cos’è ‘sta boiata che il santo non sarebbe più consono alla situazione storico-politico-cultural.. la giunta? La giunta un par di balle! So ben io la giunta cosa ha detto! Ho organizzato cene con tutti quelli del Palazzo per sapere cosa bolliva in pentola...e adesso mi dicono che si cambia il santo?! Ueh, non ci ho mica scritto ‘pirla’ in fronte con la “P” di Pirelli, neh! Adesso cosa dovrei farmene del ‘Dolce Palio’? Me lo dici tu?! Mi sputtanano l’affare così? Ueh, ma mentre noi siamo qui a parlare, dal mio stabilimento escono 320 dico 320 sanmagnini all’ora! Dieci centimentri di santo al cioccolato farcito, il tutto avvolto in stagnola dorata con tanto di preghierina originale in caratteri gotici. Ci ho già anche il telemarketing pronto e lo slogan: “San Magno: una bontà per i devoti di tutte le età”...per non parlare dei favori che ho dovuto promettere in giro per convincere i miei soci....Ma sei scemo?! Come faccio a cambiare tutto adesso! Va là, pirla!...ecco, bravo ci sentiamo dopo! ( riattacca e compone un altro numero ) Maurino, ma hai sentito del San Magno? ...ma che balle vanno raccontando? Ueh, io c’ho i miei sanmagnini da piazzare....
                  (mentre l’imprenditrice parla al telefono, la portinaia interviene per dire la sua)
 
Carmen         Ecco, l’avete sentita quella lì?! Ambrogio, Maurino, la giunta, il sindaco....quella si dà tante arie, si crede chissà chi, e poi magari si scopre che...ogni sera ne passa uno diverso a prenderla e a riaccompagnarla – lo so perché la vedo dalla portineria– io mi faccio i fatti miei, neh, sia chiaro!, però chissà cosa combina! Filomena, ma l’hai guardata bene? Non è mica ‘sto granché...ma gli uomini si sa cosa guardano...ai miei tempi sì che c’erano delle belle ragazze! Non per vantarmi, ma io ero proprio bellina: me lo dicevano tutti che potevo fare l’attrice, neh El Pidio? Poi però ho incontrato te e addio sogni di gloria!
 
Filomena         Ma adesso siamo qui, no? E guai a chi prova a fermarmi! Io ‘sta recita la faccio. Anche da sola...pure se tutte le battute devo dirle solo io. Ma cosa credono, che so solo pulire le aule e tirare le orecchie a quegli asini che vanno a fumare al cesso? Sono un’attrice, ci ho la mia parte, io! I miei hanno anche già preso un pullman per venir su dalla Calabria per vedermi e io cosa gli dico, eh?
 
Ass.                  (la chiama dal fondo) Ehi, tu, invece di star lì a parlare, prendi una scopa e da’ una pulita al palco che fa schifo.
 
Carmen            Però, ha già capito tutto quella lì: te l’ha beccata in pieno!
 
Ass.                 (ora richiama proprio Carmen) E tu vedi di darle una mano, svelta! (le due obbediscono
                        svogliatamente).
 
Scena IV
 
Enrico         E’ tutto un discorso di essere responsabili. Prendi quando lavoravo. Se uno mi diceva: fammi tanti buchi nel muro quanti riesci a farli in due ore, mi capite che io stavo lì un po’ a pensare e poi via di punta e trapano – che se non ci credete chiedete a lei ( alludendo all’imprenditrice ) – insomma, ‘sto spettacolo, che ai più può sembrare monotono, se letto da una certa parte, insomma chiaro no? Vabbè, le prove, che ci siamo divertiti. Ma io sto cazzo di muro dopo due ore ve lo conciavo come un groviera.
 
Carmen         Enrico, com’è che non ti è venuta ancora sete? Di solito a quest’ora, il tuo bianchino...
 
El Pidio         Carmen, non è che ti ricordi dove ho lasciato i miei pantaloni? Voglio togliermi questi paludamenti da prete! Pensa te, se, dovendo rappresentare in piazza la sua inutile vita, io non potevo avere una bella parte! Che ne so, il demonio, eh?! – mi sarei visto bene con le corna in testa!
 
Filomena         Già, perché invece così…
 
El Pidio          (che non afferra) Così come, scusa?
 
Filomena        Così la testa ce l’hai sana secondo te… (Carmen le ammolla una gomitata)
 
El Pidio          (c.s.) Carmen, ma cos’è che dice questa qui?
 
Carmen           Ma lasciala stare che non lo sa neanche lei… Cos’è che non va piuttosto?
 
El Pidio          No, dicevo, Carmen, non è che mi hai dato i tuoi di pantaloni? Qui non ci sto troppo bene!  Secondo te, perché mi hanno dato la parte del vescovo? Cos’è, c’ho la faccia da prete? – teh, saltano anche i bottoni adesso! – Già stare in mezzo a queste beghine dell’oratorio, è socialmente compromettente e ideologicamente ripugnante! Ma fare il vescovo...che è il più prete di tutti ! Però il Ramon ha insistito!...e non fare finta di niente! Lo sai che tuo fratello quando si mette in testa una cosa!...
 
Filomena        Ma anche tu c’hai qualcosa in testa, te l’ho detto (Carmen le tira la scopa)
 
El Pidio          Eh?
 
Carmen         Io non ho detto niente!
 
El Pidio         (Imperterrito) Va sempre a finire così! L’ha messa sul nostalgico....lo confesso, mi ha commosso quando ha tirato fuori la storia della militanza all’oratorio! Un vero uomo non si dovrebbe vergognare ad ammettere le sue debolezze! E quel maledetto lo sa, eccome se lo sa ! Carmen, non è che glielo hai detto tu?
 
Carmen         (fingendosi stupita) Io?!
 
El Pidio         Sì, proprio! Perché volevi che facessimo qualcosa insieme...”Tu mi trascuri”, “Passi più tempo ai COBAS che con me”...e allora hai chiesto a quel traditore di convincermi! Dovevi sentire con che voce me lo ha detto – maledetto Ramon! –  Carmen, dov’è la camicia? Non l’avrai lasciata in giro come al solito? Lo sai che ci tengo! E’ d’ordinanza per affrontare situazioni come questa nella quale i diritti dei lavoratori vengono calpestati dal potere del Palazzo...
 
ASS.         (Che si è avvicinata) Non c’è bisogno che si scaldi, egregio signore. Qui non si stanno discutendo i diritti dei lavoratori, ma l'opportunità di rifondare lo spettacolo su nuove basi.
 
El Pidio         Rifondare! Mi piace ‘sta parola! Però, è in gamba la ragazza qui! Mi piace. Signorina  
                        sono a sua disposizione (I due vanno verso l’asino per la cui entrata El Pidio avrebbe da tempo pensato ad una variante…Si porta avanti il gruppetto delle “Folli”)
 
 
Scena V
 
 
Margherita         Oh, che la piantassero di starnazzare come oche! Tanto è inutile, l’è bel che deciso. Non saranno mica le storie che fanno a fargli cambiare idea a quelli là. Lo sanno anche i muri come stanno le cose: nessuno mi leva dalla mente che hanno mandato quello spaventapasseri e questa aguzzina a dirci che si deve cambiare il santo perché c’è sotto un qualche imbroglio là, tra gli alti papaveri. Prima si son spartiti quelli di qua, e adesso si dividono anche quelli di là, del Creatore! Che mondo! E adesso qualcuno griderà alla rivoluzione, neh, El Pidio?!! Figurati se con ‘sta cosa del santo non darà fiato alle trombe!                    
 
Maria Teresa         Sciura Margherita, la ga propri rasun le! Sa podi pù fa nien, perché han cambiaa ul santu, il patrono... a’ specian l’ultim dì a dil, sa podi?! Ul me Luis ma la dis sempar, Maria Teresa, sta a caa a faa la spesa, putostu! Ul teatar al fa no par ti,a la tò età. Ma al me Luis ga va mai ben nien! Sarà ul colesterolo che lo faa straparlaa! Ga l’ha aaltu! El ga anca avù un’uperasiun al coeur! Tre by-pass g’han mitu. Tre by-pass e la valvola, ma adesso ha due placche sulla carotide, e tante volte, sa, può darsi che...ma go da murì prima mì da lu, neh! Ah, ma mi gaa l’ho dì...
 
Luisa         Tè! E mo sa fem! Tel se? Han sbatù giò ul San Magn! Quei dul Municipi. L’en sbatù giò.
 
Margherita         Tanmè ul Duce. L’era su sul cadreghin. El dì dopu. Zan. Ga l’en sbataa giò. E in gir par ul paes a tiraaghi i pel da patati. Ul duce a Roma e nun chiscì: mi pudevu no tiràgai. E rideu. Rideu...Ul San Magn, istess!
 
Luisa         Mi credeu ca i metevan su una dona: una bella suorina, una quai santa con un po’ da cusciensa, una Madona...
 
Samantah         (scendendo dalle nuvole.. ma restando sul suo trono celeste) Mi dica, ha bisogno di qualcosa, signora?
 
Luisa                  (a Samantah) No cara, no, grazie! (alle amiche) Ti, ma pudevan no catà su ‘na Madona un po’ menu indurmenta? (pesanti commenti mimati)
 
Eulalia            Meriti artistici…
 
Monica         Punisci, o patre, tanta offesa! (cerca la giusta intenzione ripetendo la frase più volte)
 
Maria Teresa         E con ‘na Madona insci ta metan su ul San Tantalo, ma chi l’è? Margherita         A ma par vun di mani pulite. Vun da chi maiai di tangenti del Di Pietro, cha gan  rubaa i danè ai por genti. Tantalo! Ndem! Che nom l’è par un  santu. I santi gan da ves puaritti. Pussè puaritti ain, pussè in bravi!
 
Eulalia         Tè va, anche a me mi dispiace che han cambiato santo! Mi era simpatico il san Magno! Mi ero affezionata...voglio dire, al lavoro che stavamo facendo. Si inizia una cosa, poi non si finisce. E no, eh: bisogna fare le cose con ordine, decidere bene prima di fare una cosa, bisogna organizzarsi!
 
Maria Teresa         Propri vera, ti, anca mi.
 
Eulalia         (interrompendola)  Eh, sì. Ad esempio, il sabato, quando faccio i mestieri di casa; prima di tutto devo essere sola, fuori tutti. Devo essere libera di muovermi, altrimenti non si combina niente già di partenza. No, io sono così, neh. Proprio. Metto su un po’ di musica per farmi compagnia, ma poi via di buona rima.
 
Luisa                  Anca mi ma pias la musica.
 
Eulalia         (ormai infervorata, interrompe ancora) No, comunque, se devo essere sincera la Monica mi aiuta, è brava, e poi studia, studia sempre…neh, Monica?
 
Monica         Ma’,  non rompere! Non vedi che sto studiando? (e ricomincia)
        
Eulalia         Che brava! Come ci vogliamo bene! Per quello son fortunata, anche mio marito, neh, non posso lamentarmi! Quando può mi dà una mano, mi aiuta, sì, anche lui è bravo: tutti i giovedì mi porta a fare la spesa, sì, il giovedì. Il giovedì, per forza, perché ci sono i bollini.
 
Luisa                  (La parola sembra evocare antichi ricordi) …I bollini?
 
Eulalia         Per la raccolta! Ma, perché, non lo sapevi?! C’è bella roba! Ho già tutta la collezione dei piatti, dei bicchieri, belli, col bordo giallo oro, tutti in tinta. Oh, ci vogliono gli anni, ma a me piacciono queste cose. Voglio dire, fare gli abbinamenti! Dai, insomma, sta bene, quando qualcuno viene a trovarti e tu gli presenti una tavola con piatti, posate e bicchieri tutti abbinati!        
 
Luisa         Morale? Hanno cambiato il santo..parché peu...chel da prima, andava ben no? Quando vogliono rendere le cose complicate...e pensare che è un così bel personaggio il San Magno...educativo per tutti, soprattutto per i giovani, uomo rispettoso della virtù, della famiglia...
 
Eulalia                  La famiglia! E’ vero! L’importante è volersi bene, neh?
 
Luisa         Proprio! Dem, lo dice anche il don nelle poche prediche dove a sa capiss un quai coss, che la famiglia è un luogo prediletto...chel santu chi, chel noeu, ul San Cantalo...Sandalo...Tantalo...a ta sta incolaa a dentera a dil... Ma sa l’ha faa? Chi l’è?
Quando il don mi ha chiesto di recitare nella compagnia, io ero stata chiara: vardé che mi  ga sto duma sa ma dì un quai coss d’impurtanti da fà, parché a go no tempu da perdi, a go da andà anca a ca a faghi da mangià al me om, parché al va den ai des ur da sira a fa i turni, al poeu minga sta là fina a matina sensa mangia...anche se un poeu da digiun a ga faria no mal...e ul pretu, mi aveva risposto: va che è un lavoro importante, importantissimo, tu sola sei all’altezza...che ruffian chel pretu lì!
 
Margherita         Anca mi  m’a dì la stesa roba: ti propongo di fare la recita della vita del nostro santo. E mi: ma mo sa le dre dì, don Giulio! Dem, mi son vegia, a go da andà là a fa’ ridi i genti? E te, invece, ma son truà a fa ul teatar!
 
Maria Teresa         A gheum d’andà in piasa a dighi a tuti che sem i puse vegi da Legnan, a fas ciapà par ul cu...E ‘l me Luis, sempre dietro a dirmelo: fem no gira ul sacramembal! E adess a vegnan chi a rumpi i bal? A l’é’ pusè d’un ann che sem dré a pruaa, ma disu: al saeun no prima? Ah, chisà sa gh’è sota! E’ una vergogna, neh? Una vergogna! Sciura Margherita, lei lo sa, io non sono di Legnano, anca se in sesant’ann ca sto chi, ma ma dispias… oddìo, prima di fare il teatro, al savevu nanca chi l’eva ul san Magn..ma mi dipiace!
 
Margherita         Anche a me! Ai miei tempi ‘ste robe non si vedevano! Adesso invece, scambian persino i santi! Che per una volta che noi ragazze abbiamo osato di cambiare le calze, il curato non ci ha fatto entrare in chiesa! E tutto per un paio di calze di nylon e sì che era anche la messa degli Angeli e il Kyrie come lo tiravo io, ce n’eran poche, va là! Ma ve lo dico io: questi sono imbrogli del governo! Anzi, tel se sa fo mi dess? Dato che chela bruta rufiana ch’an lasa chi la ma sta propri’n sui ball, des mi ga disu.. (viene interrotta proprio dalla Assistente)
 
Assistente       Chi sono quelle che fanno le… “Vergini folli”?… Jesus, che nomi!!!
 
Margherita      (Subito disponibile ed in tutt’altro tono) Io, gentile signorina, io sono vergine! (controscene delle “amiche”)
 
Assistente       Allora venga qui col suo gruppo che ci sono delle battute da sistemare.
 
Monica         Devo venire anch’io? (l’Assistente non la considera neanche)
 
Margherita      (c.s.) Eccomi, eccomi, volo! (alla figlia, riprendendo il suo tono) A ta l’ho dì che la g’ha
                        propri la facia tan me ul..
 
Ernestina         (interrompendola) Mamma, abbassa la voce! Quella là potrebbe sentirti! Lo so che a te non importa, ma a me sì!
 
Margherita         Figlia ingrata! Trattare così tua madre! Dillo che mi vuoi vedere morta! Oh, me misera! Ma s’ho faa da maal?
 
Ernestina        (cercando di spingere via la madre) Mamma, piantala, per favore! Ci guardano tutti!
 
Margherita         E che guardino pure!
 
Ernestina         Abbassa la voce almeno! Tu sai chi è questo San Tantalo? Non è per fare l’eretica, ma io non l’ho mai sentito nominare!
 
Margherita         A parte che per fare l’eretica, dovresti prima essere cristiana, ma una buona cristiana, non una che tratta la so mama me ti...e comunque, non so se è il protettore di qualcosa, ma di qualcuno sì: gli Anticristi come te!
 
Ernestina         Mamma! Per Favore!
 
Margherita         Ernestina va’ pian! Te me fe vignì n’infartu sa te me spingi insci! Ah, ma lo so, tu mi vuoi morta! Che non vedi l’ora di liberarti di me! Figlia ingrata! Se tu avessi una figlia, capiresti cosa voglio dire! Ma tantu, ti, chi  ca ta cata?!? (Ernestina porta una mano all’addome con fare protettivo e guarda in modo significativo Robbi che, tenutosi fin qui in disparte, minimizza e l’invita a tacere ed allontanarsi).
 
 
 
Scena VI
 
 
Robbi         Ciao, Ernestina, vai con la mamma adesso, eh? (Lei accenna ad un possibile incontro successivo) Sì, cara, sì, ma adesso andate pure! Così almeno finisce questo mercato, e si può parlare tra persone civili! (Richiama l’attenzione di Riccardo cui mostra una foto) Oh, Riccardo! Riccardo!
 
Riccardo         (entrando, alle Vergini folli)Siete stupende! Che famiglia! Dimmi, Roberto…
 
Robbi         Guarda qui: bella, nera, potente...se vuoi uno di  questi giorni te la presto (Riccardo accenna a Marisa) Cazzo c’entra, quella lì la devo portare vergine all’altare. Allora, t’acchiappa sta gnocca o no? Va’ che è il tuo tipo: la porti al Post, le dici che leggi, che ne so... la Susanna Tamarro, che tu vai dove ti porta il cuore e che il sesso, per te, in una storia non è la cosa più importante e questa te la tira in faccia con la fionda!
 
Riccardo         Ah, certo: a noi la donna non disdegna!
 
Robbi         Certo, garantisco io! Marisa, lascia stare il mio portatile, che deve durare più di te! Oh, ma hai visto che roba? Sono tutte in agitazione! Anche la vecchietta dell’ospizio: le si è scaldato il processore che a momenti ci rimane secca...ma poi, per cosa? Cosa cambia se mi chiamo Magno o Tantalo? E’ come fare il ‘rename’ di un file: cambia il nome ma la sostanza no! Metà di questa gente è vecchia e rincoglionita, attaccati come un virus alle loro cazzo di tradizioni, figurati se gli tocchi il patrono! Mica come noi che viviamo proiettati in avanti, connessi con il mondo intero! Figurati che mi hanno cambiato tre volte la password del server in un mese. Pensa te se me ne frega qualcosa che mi cambiano il nome! (a Marisa) Allora, mononeuronica, lasci stare o no il mio cellulare? Sì, vabbè, le amiche...Che storia! Ma io già lo sapevo! Non come quello stordito dell’Enrico, che a furia di trapanare muri, deve aver preso una tubatura che gli è scoppiata in faccia! Si è trapanato il cervello, quello lì! Parla con uno alla macchinetta delle sigarette e sa già tutto! Ma dai, quello è sconnesso! Io lo sapevo invece da fonte certa, perché c’è mio fratello in curia.(Marisa ride da sola: deve aver combinato un guaio col cellulare) Cazzo ti ridi, scema, mi hai mica rottamato l’Ericsson? (glielo strappa di mano)
 
Riccardo         Edoardo si è fatto prete?
 
Roberto         L’ha convinto mio padre; gli ha detto: ‘tanto con quella faccia da pirla che ti ritrovi non trombi manco a morire, mica come tuo fratello!’ ‘allora fatti prete, io giro a te gli utili della ditta che così non ci pago le tasse e poi, guarda, ti lascio la villa in Liguria..magari ci scappa anche qualche bella suorina ogni tanto...e insomma, che adesso, col Giubileo, si può cambiare il santo senza pericolo! Cioè, alla fine, è un upgrade: è come comperare un programma con la licenza e aggiornarlo in rete! E poi, vuoi mettere, Tantalo suona meglio di Magno. San Tantalo sembra uno pieno di soldi...(rincuorato, ripone il cellulare che funziona ancora) Meno male va’! Anche lei c’ha il suo patrono (alludendo a Marisa), neh? San..? San..?  Tontolo, oca!  (tutti scoppiano a ridere di gusto, soprattutto Marisa; interviene Fausto, come sorpreso di essere lì)
 
Monica         Perdona, patre…no, punisci, padre…
 
 
Scena VII
 
 
Fausto         Padre?! Scusate...per favore...ma...cosa? Sembrate tutti impazziti...ho colto dei brandelli persi nella frenesia e nell’eccitazione del momento e credo di  non aver carpito la scintilla di questa strana esplosione di emozioni....            
 
Marina                  Hanno cambiato santo, Fausto, sveglia! Nella tua scuola hanno mai cambiato preside?
 
Fausto         Ma qui è diverso. E’ una questione di valori, signore e signori, è come se il santo fosse stato spodestato, detronizzato, sostituito, deposto...certo, codesto avvenimento può scuotere gli animi di persone devote...ma non ritengo che questo possa arrecare un effettivo danno ed invalidare gli sforzi che innegabilmente sono stati fatti....certo, taluni si sono sforzati più di altri...ciò non di meno, penso che sia meglio così: alcuni riescono a pensare meglio ed altri riescono a fare meglio...buchi nel muro con il trapano.. come Enrico… non dice forse il poeta: “…Io fo buchi nella sabbia..”?
 
Marisa                  Robbi, hai sentito come parla bene?
 
Fausto         Curiose anche quelle che corrono da un lato all’altro del palco quasi fossero farfalle impazzite...(sempre citando a vanvera) “... come falena ch’al lume è attratta e troppo s’avvicina sicché tutta n’avvampa..” Non riescono ad immaginare che un nuovo patrono potrà finalmente dare la possibilità di effettuare nuove ricerche e apportare modifiche ad un copione la cui vetustà era ormai palese a tutti! Stavamo per rappresentare una stantia copia di noi stessi… non credete? (nessuno se lo fila, come al solito. L’Assistente, sempre perentoria, chiama altri personaggi a provare).
 
Assistente       Diavolo e Santo qui veloci se no facciamo mattina con ‘ste rimbambite (le Folli vengono via non senza reazioni a quest’ultima battuta mentre i convocati le si avvicinano: Roberto deve però respingere un assalto di Ernestina, mentre Fausto coglie ancora l’occasione per dar sfoggio d’erudizione)
 
Monica         Tocca a me? No, perché, non sono ancora pronta…
 
Fausto             “… Quali colombe, dal disìo chiamate, végnon per l’àere dal voler portate…”
 
 
 
Scena VIII
 
Marina         Niente da fare! Non si riesce a sapere nulla di concreto! (ha appena riattaccato il telefono) E non ne posso più di ascoltare tutte le scemenze che vengono dette in questa compagnia!
 
Patty         Mia cara, cerca di conservare la calma! In fondo, non siamo tutti come quell’Enrico..o peggio!
 
Filomena         Cos’ha che non va, l’Enrico!? Solo perché ogni tanto…(fa segno che beve, ma in realtà nessuna la sta ascoltando)
 
Patty         Anche il mio Pallino, me lo dice sempre di stare attenta a che frequento! Non è bello mischiarsi così con certa gente…
 
Marina         Come ha ragione! Ora che il santo è stato cambiato, pretendo che le cose cambino! Non tollererò di essere messa nuovamente in secondo piano da quella ‘madonnina’ infilzata in tutti i buchi!
 
Samantah         (cadendo dalle nuvole) Signora, ha bisogno di qualcosa? Un caffè, per caso?
 
Marina         La detesto ancora di più, quando fa così! Sembra che ti pigli per il culo! (alla segretaria) No, carina, grazie! Chissà cosa gli ha fatto per stare lassù!
 
Patty         Già, si è presa la parte più bella la tua segretaria! E fa finta di nulla! Come se se la fosse veramente meritata, ma noi sappiamo…noi sappiamo…
 
Marina         (alla madonna) Samantah, hai sentito il regista, in questi giorni?
 
Samantah         No, signora, perché? Ho dimenticato di chiamarlo?
 
Patty         ( lei)  Ma no, figurati…(alle altre) sei anche un po’ scema, allora, dico, a fare la gnorri in maniera così vergognosa! Ma a dirla tutta, non è stata tutta colpa sua, perché la colpa non è mai da una parte sola! Infatti, è stata anche un po’ colpa di quel porco del regista che basta vedere un paio di tette e non capisce più niente! Ah, sono tutti uguali, gli uomini. Si sa che gli piacciono certe cose. Anche mio marito, eh, certo, è un uomo anche lui (con aria compiaciuta) ! Certe cose noi donne le capiamo subito, e infatti io e al mia Lally lo sappiamo che guarda le cassette porno! Ma quanto abbiamo riso, quanto abbiamo riso, quando lo abbiamo beccato che le nascondeva nel portombrelli! Pensa se lo sapessero i suoi pazienti!
 
Marina         Dai, cosa dici?
 
Patty         Il mio Pallino non è certo perfetto: anche lui c’ha i suoi difetti. Però è buono, guarda, non mi dice mai niente, anzi, appena c’è l’occasione, mi compra dei vestiti nuovi. Infatti gli voglio bene io! Pensa che mi ha già regalato il vestito per uscire dopo lo spettacolo, perché, insomma di solito si esce dopo la prima! Ed è importante aver su una bella robina, o no? Anche se non sono la protagonista, col cazzo che ci vado vestita da stracciona sono una raffinata, io!
 
Filomena         Ma quale prima?! Qui rischiamo di non farlo neanche lo spettacolo! Io non lo trovo giusto! Una si fa il mazzo a pulire quel cazzo di scuola tutti i giorni, non bastasse ci torna di sera per le prove e poi niente teatro? Ma che me ne fotte a me se si cambia santo? Io, lo spettacolo lo voglio fare lo stesso, che almeno un po’ di soddisfazione me la voglio togliere nella vita e gli faccio vedere io alle mie amiche che non so solo scopare! (controscena delle flagellanti, mentre Filomena pulisce il palco) Adesso il nuovo santo, san Tontolo, ma chi l’ha mai sentito! Sarà il solito raccomandato! E poi dicono di noi meridionali…
 
 
Scena IX
 
Rita         Hai ragione, Mena! Con tanti santi che ci sono! E pure meglio…metti una santa Rita da Cascia, eh? La protettrice dei casi disperati. Apposta ci ho dedicato la mia agenzia “Immobiliare Santa Rita”: nuova apertura. Non lo sapevi? Soluzioni per ogni tasca! (comincia a distribuire biglietti da visita e volantini) Tuo figlio non si deve sposare tra poco? Guarda, te lo dico solo a te, che si vede che c’hai bisogno. L’ho visto stamattina, prima di venire alle prove, che non lo sa ancora nessuno: tre locali più servizi, cantina, doppio box, tutto da ristrutturare a soli 180 testoni! Un’occasione!, per ampliamenti od occultamenti, diciamo due paroline al Riccardo che non per niente è geometra del comune, anzi: Capufficio della Sezione Strade, Progettazione e Sistemazione Esterni, Fognature, Parchi e Giardini, Cimitero del Comune.
 
Filomena         Anche del cimitero? Però! A vederlo non si direbbe che lavora in comune! Ha un’aria…
 
Rita         Ma va là! E’ uno che chiude un occhio e pure due. E poi diciamolo, qualche tempo fa, sì, insomma, noi…
 
Marisa         Allora, Rita, puoi fare qualcosa anche per me? Sai, voglio ristrutturare il negozio. Magari lo chiamo ”San Tantalo Coiffeur” perché mi piace il santo nuovo! Che bello, che è! Mi piace più di quello di prima! Anche se poi è sempre il mio fidanzato che lo fa! (ride) Lui dice che adesso vanno tutte queste cose nuove e non è che potevano tenere il santo di prima. Ad esempio, hai visto Buona Domenica? Prima era un po’ sempre uguale, invece adesso alla Barale gli cambiano il vestito due o tre volte nella stessa puntata! Bisogna cambiare, no? Anche tu cara, dovresti dare una sforbiciatine ai tuoi capelli, non vedi? Saresti più tipa! Perché sai, ci sono le ragazze belle e le ragazze tipe. Secondo me, Rita, è meglio essere tipa che bella. E in vacanza, vai col moroso? (indica Riccardo)
 
Rita         (svicolando) Mah, sai, col Richi, non è che adesso…Poi lui, ci ha in testa solo la moto e io su un sellino, in giro…col caldo…
 
Marisa         Oh, come ti capisco…d'altronde anche il Robbi non è tanto d’accordo a far le ferie insieme…dice che lo potrei indurre in tentazione (non so neanche cosa vuol dire indurre!)…Sai che ci tiene, a non farlo prima del matrimonio…io non è che ci capisco tanto! Quando siamo in giro, guarda tutte le ragazze con certi occhi…ma io non mi lamento. Sono soddisfatta lo steso!
 
Filomena         E ti credo: con quel truzzo che ti tieni in negozio come lavorante…so io che lavoro ti fa quel California-drinmen.
 
Marisa         Ma ti stai zitta, linguaccia! Se t’han mandato via da dove stavi prima perché t’han beccata che…(Filomena la aggredisce con la scopa per zittirla)
 
Filomena         Taci, te, vergine davanti e zoccola di dietro! (mentre qualcuna cerca di dividerle, si trovano davanti all’Assistente)
 
Ass.         Brave, perfetto! Questo è vero teatro: più vero del vero, nazional-popolare e real-tv insieme! Ecco lo spunto per rinnovare la scena delle Flagellanti. Donne, con me: giù le scope e su le fruste! Meno femminismo e un po’ più sadismo! E’ questo che piace al pubblico. Le altre diano intanto un’occhiata ai costumi o ripassiamo la parte che poi vediamo. (Filomena obbedisce a malincuore mentre Marisa si unisce alle Vergini savie).
 
Monica         Io, è un pezzo che ripasso, io! Devo venire adesso?
 
Costanza         No, Monica, no.
 
 
Scena X
 
(In scena sono rimaste solo le Vergini Savie. Laura vede entrare Tiziana)
 
Laura         Ti sei già cambiata, Titti? Fa’ un po’ vedere…questo completino da lap dance è delizioso! Ti sta da dio!
 
Tiziana         Ovvio, no? Ero stufa di quei vestiti dell’anteguerra! Bisogna modernizzare la situazione, no? Quello che stavamo facendo era un po’ da sfigati, diciamocelo tra di noi, che di moda capiamo qualcosa! Prima mi chiamano e mi dicono “ dai, vieni, c’è da divertirsi! Poi tu sei una grande, una che sa trascinare!” E poi, quando ho imparato tutti i movimenti, ti arriva il figo della situazione, ti dice “ No, zero, lo Show non si fa più”. Però magari ‘sto santo è un po’ più attivo, un po’ più trendy! Adesso c’è bisogno di cose nuove! Te l’ho detto, anche a lezione non è che mi posso presentare tutte le volte con la stessa musica e lo stesso look!
 
Laura         Parole sante!
 
Tiziana         Un giorno devi mettere il rap e vestirti con i pantaloni larghi, mimetici a vita bassa (così si vede anche il piercing all’ombelico, sennò che cacchio ha speso a fare 200 carte se non me lo vede nessuno?) e sopra ti piazzi il top della Nike incrociato dietro che ti tiene fermo davanti. Il giorno dopo, devi andare di funky e ti metti i pantajazz col body a perizoma –troppo comodo- solo così ti becchi la stima dei raga! Adesso sto mettendo su un corso di step e uno di Gag, gambe-addominali-glutei. Va che se li segui con un po’ di costanza, ti viene un fisico della Madonna!
 
Samantah         (come al solito) Hai bisogno di me, Tiziana?
 
Tiziana         Guarda, non mi trovi addosso un filo di grasso neanche se mi perquisisci! Marisa, vieni qui un attimo…scusa, girati di spalle…sì, con le spalle ci siamo…la colonna vertebrale è simile a un fulmine, ma si può chiudere un occhio…e quello cos’è?!? E tu quello lo chiami un culo?!? Tranquilla, un paio di esercizi e ti faccio sedere io a tavola due centimetri più in alto, su due chiappe che sembrano due conchiglie delle Maldive!
 
Marisa         Magari! Il mio Robbi sarebbe molto contento!
 
Tiziana         Va che questi esercizi sono una figata! Ti faccio vedere due passi che andrebbero da dio in questo spettacolo! (esegue)
 
Laura         Hai ragione, Titti! Se abbiamo delle idee, è il momento giusto per tirarle fuori! Io, per esempio, credo che quando una trova il look giusto, deve difenderlo con le unghie e con i denti, non pensate? Bisogna far valere i nostri diritti! Non è che il regista può decidere tutto lui! Ha scelto il testo, le parti, ma per il resto doveva rivolgersi a delle professioniste! Secondo me, il san Tantalo lì, per esempio, dovrebbe portare un tre pezzi di lino, fa molto deserto, no? E poi l’insieme ha un gusto un po’ retrò che ci sta bene per la vita di uno che è morto da qualche annetto! Il pubblico è stanco delle solite cose! Bisogna rinnovarsi, come il guardaroba! Ad ogni nuova stagione occorre aggiornarsi! Altrimenti sei out!
 
Rita         Sono d’accordo, ma invece del Pantalone, voglio la mia santa Rita, tutta presa dalla sua vocazione di trovare gli alloggi ai senzatetto!
 
Laura         Meglio ancora: una donna! Il look è F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E! Io, per esempio, non avrei mai permesso che si indossassero queste tunichette! Orrende! In negozio non le useremmo nemmeno per togliere la polvere dagli scaffali. Ma il regista mi ha promesso che nel prossimo spettacolo potrò scegliermi il vestito da me! E se cambiamo santo, sarà uno spettacolo nuovo, no? Perciò, vado in centro e mi prendo il vestito più scollato e trasparente che abbiamo! E finalmente sarò aggiornata a questo secolo.
 
Rita         (a mezza voce) Bella troia!
 
Tiziana         Esatto! Ci vuole un santo spaziale, meno statico, no? San Magno era flaccido, triste…
 
Marisa         Il mio Robbi non è flaccido!
 
Tiziana         Tesoro, non sai neanche quello che dici! Lui mastica la cicca per tonificare i muscoli della faccia? La mastica? Tre minuti per parte? No, vedi?! E invece, per rassodare i muscoli della faccia, questa è una scoperta della madonna…
 
Samantah         (c. s.) Sì ?
 
Tiziana         Facciamo un bel musical e poi, se vogliamo esagerare, si potrebbero anche sostituire i dinosauri della compagnia con qualche attore dell’ultimo millennio, insomma qualcuno di più recente. Cambiamo i passi e il gioco è fatto.
 
Rita         Cambiamo anche la santa, allora! Pensa a santa Rita, bionda, bionda, con la coscia lunga, sull’altare mentre sotto passano i titoli di coda: “Santa Rita Production : mai più senza casa”!
 
Laura         Non è male, come idea! Un bell’abito con lo spacco, come quello che aveva su la Lalla, l’altro giorno al matrimonio della Carla Rossi.
 
Rita         Ma non è morta?
 
Laura         Chi?
 
Rita         La Carla? Quella che aveva il negozio in via…? No, eh?! Meno male che non ho chiamato per vedere se vendevano la casa!
 
Marisa         Che ridere! E’ proprio buffo! Ho visto la Carla l’altro giorno in palestra. E’ viva, ma è un po’ ingrassata. Gliel’ ho detto che le cade il culo. Il vado a correre : ho la cellulite. Sai chi è che non ha la cellulite? La Samantah! Che fisico!
Tiziana         Della madonna!
 
Samantah         Ditemi!
 
Filomena         (rientrando in battuta) Lascia perdere, Samantah!
 
Ass.         Costanza, vieni qui! Mi manca qualcuno all’appello delle Flagellanti! (rientrano Marina, Patty e Filomena; Costanza si avvicina all’Assistente)
 
 
 
Scena XI
 
 
Filomena         Ma come hanno fatto a prendere una così per la recita?! Con tutto quello che ho dovuto fare io…figurati se non mi accettavano per recitare in questo show…io sì che sono stata scelta per le mie qualità, non come quella biondona…con quella cofana che pare che ci vive dal parrucchiere! Il regista si sarà proprio divertito con una così che non capisce niente, neanche quando la prendi per il culo…e pensare che mi faceva tanti complimenti per la mia voce, è come quella di Brucche, quella di Biutifulle, mi diceva…viscido! Mascalzone! Traditore!
 
Marisa         Patty, allora, si va avanti o no? Perché noi avremmo pensato qualcosa!
 
Laura         Oh, Patty, sei incantevole! Hai fatto proprio bene a cambiarti! Gira un po’ a destra…guarda come scende bene…quest’abito sta benissimo col tuo lampadario…lasciami indovinare: viene dal Post, vero? Stai troppo bene! Io al tuo posto terrei la stessa pettinatura anche nello spettacolo… anzi, mi impunterei! Marina, fatti guardare! Sei un amore! Hai visto che ho fatto  bene a consigliarti questo completino! L’altro non era abbastanza grintosetto per te!
 
Filomena         (che ha continuato a borbottare) L’idea della santa non era male…come la faccio io la santa, nessuno. Questo è certo…ma figurati, qui che oltre che raccomandati, sono anche maschilisti!
 
Rita         Sentite, che ne dite di parlare delle nostre idee con Costanza?
 
Filomena         Non so se hai capito, ma qui, chi comanda, è cambiato!
 
Ass.         (urla dal fondo) Vi avevo detto di mandarmi l’altro gruppo! By god! Che lingua parlo! Vengano qui le …Vergini savie, così mi pare che si chiamino. Fuck! Che razza di nomi…testo di merda! (eseguono)
 
 
Scena XII
 
 
Riccardo         Questa sta diventando una valle di lacrime! Guarda. Guarda, quante donne ci sono in giro. Ciao, splendide! Che famiglia! Chi vi disdegna, non sa che si perde! La rappresentazione è bene che si faccia perché c’è tanta gente che si è impegnata, che è diventata amica! La famiglia è questa!
 
Eulalia         Parole sante! L’importante è volersi bene!
 
Riccardo         Per quanto riguarda me, non volevo recitare prima e tantomeno adesso. Ormai i tempi sono cambiati: ci vuole una donna, una santa donna… 
 
Rita         (entusiasta) Bravo! Come mi capisci! (viene richiamata brutalmente da Titti)
 
Tiziana         Rita, acefala! Ti schiodi dal ganzo e vieni a provare o aspetti il prossimo Giubileo?!
                  (Rita si allontana)
 
Riccardo         La donna ci supera, la donna ha il potere! Gli uomini fra poco andranno a fare tutti gli uscieri e le donne tutti i dirigenti, e poi, l’occhio vuole la sua parte! Sarà bello pregare davanti ad una bella santa con una coscia di fuori. Ma adesso, no, ne ho le scatole pienepuntocom di san Magno, san Tantalo e sto po’ po’ di santa Cunegonda cui dovrei dire sissignora? No cari, ce l’ho già  la mia patrona e adesso ci vado dalla mia santa Barbara, la mia Harley. Me l’hanno consegnata il giorno di santa Barbara e la prima notte l’ho passata sopra di lei nel box. Eros allo stato puro. Pronti alla partenza? Stivali pitonati, pantaloni di pelle, capellata randagia, tatuaggio tribale e via! (Se ne va)
 
Carmen         E’ un po’ strano, ‘sto ragazzo. Dice cose senza senso. E poi non vorrei dire, ma dal suo appartamento vanno e vengono ragazzi a tutte le ore!
 
Maria Teresa         Drugaa!
 
Carmen         Ah, questo non lo so! Io mi faccio sempre gli affari miei! Non dico nulla e non chiedo nulla, io!
 
 
 
Scena XIII
 
 
(Arriva tutta trafelata Paola, presidentessa del Inner Wheel)
 
Paola         Scusate il ritardo! Ma sono dovuta passare dal Raffaello che ci ho da presiedere io stasera al club. Ho perso qualcosa?
 
Maria Teresa         Raffaello?!
 
Paola         Ma tesoro, dove vivi? Raffaello è il miglior parrucchiere da San Vitur, un bel om, te lo consiglio…allora, come sto? Argh! Ancora quella collanuccia d’oro giallo? Te l’avrò detto mille volte che va solo il bianco! Via! Buttare! Buttare! E queste facce da funerale? Su un po’ di vita! Stiamo per andare in scena!
 
Maria Teresa         Veramenti, ghe arivaa vun dul cumun e l’ha tiraa feura tutto un discorso sul momento politico e il contesto socio-culturale… mi, ho capì nien! Niente! Ma insoma, ma dispias anca par la cuntrada… Il mio papà, por omm, mi portava sempre in contrada. E’ la mia gioventù, e peu la genti s’è afesiuna…I tradisiun! Signur, perché cambiare patrono, mi al so no!
 
Paola         Cosa?
 
Maria Teresa         Sì! E peu, la dueva vide quello del comune! Al sa chi ca l’eva? Il figlio del Duccio! Il Duccio, al cugnuseva, no? Ul fradel da la Gina ca la lauraava in Reda, ca l’ha spusaa ul Fernando ciclista ca steva gio da la strada feraa…Margherita, s’al ricorda?
 
Paola         Ma che stai dicendo, Maria Teresa? Cambiato il santo? Ma va là…Su, al lavoro, che ho ancora un sacco di cose da fare. Dobbiamo finire di aggiustare il vestito: magari per domani butto giù qualche altro etto e possiamo stringerlo ancora! A che ora vieni domani, Marisa, per il trucco? Non troppo tardi, neh, che ho bisogno di un bel lavoretto qui sotto gli occhi e sul collo… devo decidermi per quella tiratina…
 
Maria Teresa         Dicevo che si chiamava Aldo, ma tutti lo chiamavano Duccio, parchè quando al parlava, al pareva ul Duce: ul seu fieu, istess! Doveva vederlo come parlava, con che boria, con il petto gonfio, tut inscii…me lo ricordo da giovane, quando faceva ‘l garzun dal Fernando. Voja da lauraa, saltam’adoss, che mi scapu! L’eva bun da fa nien. Il Fernando lo teneva proprio perché era suo cognato, sì, ma ga usava dre, por Fernando…comunque, lè, sciura Paola, l’è propri inscì: santo kaputt e num feura di bal. (Paola guarda interrogativamente le altre, che annuiscono)
     
Paola         Oh, santo cielo! Allora è vero! E adesso cosa faccio?...Non si può far niente? Magari con le conoscenze del mio Arnaldo....sai, sono molto influenti..provo a telefonare...(prende il cellulare. Vengono raggiunte dalle altre Vergini)
 
 
Scena XIV
 
 
Margherita         L’unica cosa buona della faccenda è che almeno, se non si fa più il teatro, non dovrò vedere quelle lì a tutte le prove! Vorrei sapere come han fatto a mettere insieme tutta quella stupidera in un gruppo solo! Io perché ormai c’avevo dato la parola alla madre superiora e a tirarmi indietro l’era metter su superbia, ma se no...che girar al largo mi faceva solo bene! Staa lì a vidè chi robb! Ernestina, ringrasia sempar ca te se no spusaa e ca te ghe minga da fieu, perché se ti toccava una figlia come queste qui...!
 
Ernestina         Di che cosa parli, mamma?
 
Margherita         Guarda lì, per esempio! La dis che la fa l’insegnante di…di.. astrobica. Sarà vera?! La va in gir me na strusona, la salta sempar me n’ossessa e la mastega a cica amerigana ca la par un camèl! Parleman no, poeu, di rob ca la dis di vegi...a ga na daria tanti a du a du, finché i diventan no dispar!
 
Ernestina         Mamma! Piantala!
 
Paola         (spegnendo il cellulare) Niente da fare! Anche il Maurizio dice che non c’è niente da fare.
 
Ernestina         Il Maurizio?!
 
Paola         Ma il sindaco, no? Sveglia, ehm (guardandola attentamente), bellezza! Certo è un bel pasticcio! Che figura ci faccio con le amiche del club? Per mesi non sono andata alle cene, alle riunioni...non ho neanche partecipato al torneo di bridge. E per cosa? Chissà quante me ne diranno dietro la Checca e la Lalla! Saranno sicuramente contente, vecchie carampane invidiose! Avevo già spedito centinaia di inviti! Che figura, bestia, da cioccolataia, santa Madonna!
 
Samantah         (sempre svanita ma disponibile) Prego?
 
Marina                  (a Samantah) Taci te! (a Paola) Come hai detto scusa, carina?!
 
Paola                  Ho detto: ‘figura da cioccolataia’! Cos’è, il cacao meravigliao t’ha ostruito le orecchie?!
 
Marina         Tesoro, direi che non è il momento ideale per dire certe cose, non credi? Sai, sono già un po’ nervosetta di mio! Non mi piace non riuscire a fare quello che voglio!
 
Margherita         E di chi è la colpa?!
 
Maria Teresa         (esplode) Da quei c’han rubaa’! Che han grata’ via un po’ da danè.. Tanmé ul Craxi.. (subito pentita, abbassa la voce e si fa il segno della croce) Va ben c’adess l’è mortu, por nan, pace all’anima sua, va’.
 
El Pidio         Per favore, signora, smettiamola con questo vecchio modo di fare politica, basta con le chiacchiere! Che non vengano a dirci ‘è una questione politica’ come se questo spiegasse tutto! Qui occorre essere pratici: noi abbiamo lavorato e non bisogna permettere che i signoroni del Palazzo rovinino la fatica di noi onesti lavoratori!
 
Luisa                  Va ti, ogni tanto, dice delle cose giuste!
 
El Pidio         Grazie! Allora, dico: troviamo un accordo che si può definire in due modi: primo, riprendere in mano lo spettacolo; secondo, farlo ugualmente perché ci hanno imposto illegittimamente di fermarci in quanto è stata messa in termini sbagliati la questione dall’amministrazione che  ha dichiarato di non poter permettere che si faccia lo spettacolo perché sono cambiate le circostanze politiche per cui san Magno è … tutto quello che ha detto quello là di prima. Ci sta bene questo? A me no, perché è un sopruso, ma  dico anche che un bel compromesso è meglio che buttare tutto a carte quarantotto! Basta saper gestire le trattative: certo, le traslazioni sono sempre dolorose, ma mi lo sempar dì: putost che nien, l’è mej putost! Carmen, non è che hai visto la mia giacca? O devo chiedere al Ramon la sua, eh?! Vado in trattativa senza giacca?
 
Luisa                  Lo sapevo che non poteva durare...
 
El Pidio         Anche la mia parte andrebbe rivista alla luce della mutata situazione..così non dovrei penare tanto a far la parte di un fervente religioso! Io sono uno che ragiona secondo uno schema trasgressivo, anticonformista...non come il Ramon...quello lì va d’accordo sempre con tutti...
 
 
 
 
Scena XV
 
 
Roberto         A me pare che sta venendo fuori un casino per ‘sta storia del Santo! A me non me ne frega niente: per me può essere San Magno, San Tantalo, san che cazzo vuoi. Basta che non mi rompiate ancora le palle: fondamentalmente un santo vale l’altro. Però nuovo è meglio... come il tradimento: è come quando vai a cercare qualcosa di nuovo, qualcosina che ci sta dentro...qualcosa di diverso che ti dà di più, che so... come la patente nautica: è sempre una patente. Anche lì hai fatto un esame e tutte quelle balle lì come per la macchina...ma poi tutto il resto è diverso. Ci sono pochi cazzi, mi spiace per voi bambine, ah-ah ah! (ride solo lui)  Cioè san Tantalo dovrebbe essere visto come una patente per la barca; san Magno come quella per la bicicletta!.. Cosa sono quelle facce? Non avete ancora capito?
 
Marina         Abbiam capito che a te t’han dato la patente da pirla, non da motonauta, santa Madonna!
 
Samantah         (si sente chiamata in causa) Ehm, io ...veramente sarei ....sì. ecco, abbastanza d’accordo con quanto ha detto lui prima....Nel senso che sarebbe carino...ehm, onorare la memoria di san Magno facendo lo spettacolo col suo nome...Dopotutto è stato patrono di Legnano per molto tempo, ecco!...Però, come diceva lei, signora, è vero che adesso che il santo è cambiato, lo spettacolo perde un po’...diciamo di significato...Ma abbiamo faticato tanto! Sarebbe un peccato, ecco...tutta questa bella scenografia...Totonno si è impegnato così tanto...è stato tanto bravo! E i costumi di Maria Teresa! Ma certo non possiamo… degli ordini superiori...potrebbe essere inopportuno, penso..
 
Marina                  Tu pensi? Questo sì che è un miracolo, altro che S. Magno! E sentiamo, cosa si dovrebbe fare, secondo te, carina?!
 
Samanta         Beh, ecco... io… mi scusi, signora (si affloscia affranta, lo sforzo è stato superiore alle sue forze; la soccorre dolcemente Totonno)
 
Marina                  Ecco, già finiti i miracoli!
 
Totonno         ( salta su all’improvviso dopo essere stato sempre un po’ in disparte. I più si stupiscono che sappia parlare).         A storia ù’ santo...sant, sant, ma qualu sant! Com c’fa a sapè ch’sant’fuss’megg’pu paes soy! Chi u’ s’p’! da nui i sant venn r’s’p’tt’t e unurat’! M’piacesse sapè d’chi jia è st’t a dec’sion! Emo’, che si fa? M’piacess’sapè! Com s’y stess a qqua’ a juca’! N’pozz acc’tta ca c’jopch ca religgion a sta maner’! Nun me dovet tuca’ i sant! N’l’accett’ propi!! Non cap’t nent! Imma fat tant ca m’par imp’ssib’l  sta situazion! Pu’, arriva quist’, tom tom, cacch cacch, e cagn tutt cos com se avess a cagna’ u c’lor di i muri da c’s’ soji! Veness’i loe aqqua! A fatiya! E n’venn’manc a ch’ed scus! C’manc sol ca nu c’n’jim e lor c’venn a dic: “Perché non fate lo spettacolo?!” Pecch’ abbiamo cagn’t’ idea...N’yè giust! N’è’s po’ f’dà da n’sciun!
 
Roberto            Cazzo, Totonno parla!
 
El Pidio           E’ un diritto imprescindibile dei lavoratori.
 
Marina             Se non la pianti con ‘ste storie, dopo di te sbatto fuori anche tua figlia dalla ditta…
 
Fausto              Ah, il rispetto dei valori, la semantica, l’alto significato della parola detta!
 
Maria Teresa   Ma se a sa  capiss nient
 
Samantah         (compassionevole) Poverino!
 
Totonno         Già m’ v’dev’...imponrent, beddu..nu ver actore: c’putev yen qualche pers’n tra u pubbl’ch impurtant, ca putev merav’glià di capac’tà mji: e sì è, quand un è brav è brav! Avess fatt carrier int’ù c’nm! Già m v’dev! The new sex-simbòl! E c’cazz yè! Sono un figurino niente male! Ma y dic: ma propr mo’ e’v’n’ a cagnà stu sant! M’ruin’n a carrier!
 
Samantah         Ma no, figurati! Ci saranno altre occasioni!
 
 
Scena XVI
 
 
Filomena         Sei proprio un terrone! Ti arrendi alla prima difficoltà! Noi lo spettacolo lo facciamo hai capito, o no? Bbabbo! ‘U signori, a bbabbitudini, tutta a ttia ta dezzi!
 
Totonno         N’n si poti c’gnarr u s’n’t! Scomunicata!
 
Filomena         Si jeu sugnu scomunicata, tu si fàvuzzu comu i sordi ‘i Catania!
 
Totonno         Tu n’n ai r’s’pett per n’ssun’!
 
Filomena         Rispettu pe’ cui? Chi ffannu i santi pe’mmia? Tu mu sai diri? ‘Gnoranti! Rimbambitu! Cornutu!
 
Samantah         Filomena, ma che cosa dici?
 
Filomena         E tu cosa vuoi, che ‘u Signuri ti dezzi a bbabbitudini e poi sa fujiu!
 
Samantah         Voglio solo che lasci stare il mio povero Totonno!
 
Maria Teresa         Uè, ma ti tel savevi che sa la feva col Totonno, chela lì?
 
Margherita         Mi no! Pensavu che g’aveva una storia cul regista!
 
Filomena         Ma certo che se la fa con il regista! Altrimenti come si spiega che le ha dato quella parte?
 
Marina                  (decisa) Se è per questo, anche io gliel’ho data! Ma non è servito a niente!
 
Paola         (più indecisa) Ma, ad essere sinceri...però, a me mi ha fatto schifo! Quella pancia molle...
 
Patty                  E tutti quei peli sulla pancia e neanche uno in testa?! Bleh!
 
Marina                  (con un certo stupore) Patty, anche tu...?
 
Patty                  (risentita) Ma certo! Volevi l’esclusiva?
 
Marina                  (ormai complice) E il suo alito? Zitte che arriva la morosa ufficiale.. (Costanza, che ha    certo intuito qualcosa, prova ad intervenire)
 
Costanza         Scusate, si può sapere di che state parlando? (le altre fanno le gnorri, ma Filomena continua il discorso)
 
Filomena         Bah, non era poi peggio di quello di mio marito! (un attimo di gelo segue le sue parole, poi le ‘signore’ realizzano il significato delle sue parole: più dialoghi ora si intrec-ciano alternando le battute)
 
Costanza         Scommetto che state facendo illazioni sul mio ragazzo
 
Marina                  (a Filomena) Cooosa?!
 
Margherita      (a Costanza) Sì, un “ragazzo del ‘99”…
 
Paola                  Ma dai, non può essere! Abbiamo capito male!
 
Patty                  Ovviamente!
 
Filomena         E che cosa pensavate, eh? Di avercela solo voi?
 
Costanza         Mi viene da vomitare!
 
Maria Teresa         Par forsa! Te saret incinta!
 
Costanza         Lui non farebbe mai una cosa del genere!
 
Marina            (che non ha digerito l’attacco precedente) E no, eh? Con tutte ma non con le bidelle
 
(Ormai il gruppo si è ricompattato, tutti partecipano, ciascuno a proprio modo, al contenzioso in atto; l’Assistente coglie al volo l’occasione per sfoderare una videocamera con cui comincia a riprendere quanto accade)
 
Margherita      (a Costanza) Magaari minga cun ti.
 
Filomena         (a Marina, provocatoriamente) Va che ce l’ho anch’io la brioche!
 
Eulalia             Che alla SMA c’è la promozione e te la danno col 3 per 2…
 
El Pidio          Tecnica avanzata di sfruttamento capitalistico.
 
Costanza         (crolla, affranta) Siete tutte invidiose perché lui ama solo me.
 
Fausto              L’amore, ecco, l’unico eterno valore che può dare un senso a questa esistenza..
 
Luisa               (interrompendolo) Ma tas un mumentu, tas…
 
Maria Teresa   (a Costanza) Ama solo te… però al ciula chialter don.
 
Margherita       (insinuante) E minga dumà i don… (sbigottimento generale: tutti la guardano interro-
                        gativamente; interviene Carmen, dall’altra parte del palco, per cui il dialogo sarà
                        seguito come una partita di tennis)
 
 
Carmen           Eh sì, eh!? Perché anche il Riki, che fa tanto il Marlon Brando con la sua bella moto   
                       sempre in mezzo  alle gambe, chi è che gli ha regalato il giubbotto di pelle, eh?
 
Costanza         (questo è decisamente troppo: esplode) Nooooo! (sprofonda in singhiozzi disperati)
Monica         Punisci o patre tanta offesa…Punisci…
 
Luisa               Vardé genti che roba: “questo o quella per me pari sono”.
 
Laura               Ma dài, cosa dici, va’ che l’unisex ormai è out.
 
Tiziana            Si torna al rigido confine tra i due sessi, e quando dico “rigido”…
 
Patty                Insomma quel bastardo prima è venuto al patronato: signora presidentessa di qua, per lei
                        farei follie di là, lei è l’unica… e invece ci ha passate tutte.
 
Maria Teresa
Margherita
Luisa
Eulalia             (all’unisono) Parla per te!
 
Tiziana             Ciuspia, va’ che carampane.
 
Maria Teresa    Ti tàs.
 
Margherita        Tarlucca
 
Luisa                 Sguangia
 
Eulalia              Ossobuco
 
Tiziana             Giurassiche!
 
Fausto               Signore, vi prego: stile, compostezza e forma!
 
Maria Teresa
Margherita
Luisa
Eulalia             (all’unisono) Ma va’ a cagàa!!!
 
Fausto               Ecco, appunto…
 
Roberto         Bel troiaio! A saperlo, mi sarei dato da fare anch’io qui! Anziché  sbattermi in giro per tutta la Lombardia!
 
Carmen                  Ma va là! Guarda che qui lo sanno tutti, neh, che eccome ti sei dato da fare! (tutti guarda Marisa che nega ostentatamente)
 
Carmen         Ma dove guardate? Ma dove avete gli occhi? Non avete notato che l’Ernestina salta molto meno di prima!!? (tutti guardano Ernestina che china il capo, colpevole)
 
Marisa                  Cosa stai dicendo, bella? Non ho capito tanto!
 
Carmen         E quando mai!
 
Luisa                  Oh, signore! Ma Margherita, non me lo avevi mica detto!
 
Margherita         (lancia un urlo in preda a d una crisi isterica)  Tu vuoi uccidere tua madre! Figlia ingrata! Assassina! Troia! AH! (afferra per il collo Ernestina)
 
Maria Teresa  Ma l’è vera? No, parché l’è un po’ brutina.. no, nel senso che l’è magra…
 
Marisa         Roberto, che significa? A me dicevi: no, tesoro, non lo voglio fare fino al matrimonio e poi vai con una… una…che non è neanche una tipa!!! (scoppia in singhiozzi cui fa sempre eco Costanza) Come hai potuto?!?!… (stessa gag)
 
Maria Teresa         Lacrime di coccodrillo!
 
Margherita       Sì, ma anca lù…
 
Luisa                T’è capì ul san Magn…
 
Eulalia             Il protettore delle vergini..
 
Ernestina         (che si è faticosamente liberata dalla morsa materna) Scusate, posso dire anch’io
                        qualcosa?
 
El Pidio           Certo, compagna!
 
Marina             (a El Pidio) Va’ avanti, va’ avanti, vedi che fine fa tua figlia…
 
Roberto            (a Ernestina) Oh cazzo, ma parli anche tu?
 
Maria Teresa     Ah, inscì, sensa nanca parlàa…
 
Margherita         Na lavada e na sugada la par nanca aduperada..
 
Luisa                  Va là, va là san Magno…
 
Eulalia               Nabucodònosor!
 
Ernestina         Bella faccia tosta fra tutte! (indica le “Flagellanti”) Queste qui tutte col regista, quelle
                        lì (indicando le “Folli”) tutte col prete.. (reazioni minacciose delle tirate in causa) e       
                        quanto alle altre.. be’, va che in comune dove lavoro, lo sanno anche i water che quello
                        ch’è venuto qui prima si tromba… (scoppia in singhiozzi – ora la gag del pianto è a tre
-         e si soffia rumorosamente il naso nel costume)
 
Laura               Oh, va che sciupi il cretonne!
 
Enrico         No, però ci ha ragione, io d’altra parte, non ve l’ho detto perché ho raccolto la confidenza da uno che aveva parcheggiato vicino a me nei pressi del comune e lui mi ha toccato dentro con la portiera! Non c’è un buco dove parcheggiare tranquilli qui  da noi – ma è così dappertutto- e allora abbiamo scambiato quattro parole. Ho scoperto che suo figlio lo conosco giù al bar. Chiaro, no? Quindi abbiamo parlato della nostra recita e allora lui me l’ha detto che il Ciuccicci se la faceva con una della compagnia.
 
El Pidio           Ma questo significa tradire la classe lavoratrice.
 
Marina            Basta, a to tusa l’è feura!
 
Fausto            Come quel film: “A letto con il nemico” (c’è un guardarsi tra le donne, poi l’attenzione
                       cade su Marisa)
 
Laura         Ma pensa te! E brava la Marisa, che ci ha nascosto tutto quanto! Perché non ne hai parlato con noi, che siamo tue amiche?
 
Eulalia            E’ vero! Qui ci vogliamo tutti bene! Perché l’importante è volersi bene, lo dico sempre io.
 
Marisa                  (smette di piangere e le affronta) Oh, ma siete tutte sceme?
 
Filomena         Eh già, lei ci ha già il california che tutti i giorni le dà due colpi.. di sole! (gesto significativo. Robbi afferra Marisa che nega disperatamente)
 
Paola               No, scusate, ma allora chi…??? (l’attenzione va ora a Samantah, che non capisce. Ma
                       Totonno sì: cava di tasca un lungo serramanico con cui minaccia tutti)
 
Totonno          Cacc’ nat parol che ta sfregg a facc!
 
Assistente       (folgorata dall’autenticità del gesto) Oooh, cominciamo ad esserci! Bravo, più su quel
                       coltello: deve diventare una spada, capisci? Devi sembrare l’Alberto da Giussano!
                        (Totonno è sorpreso, ma poi goffamente esegue mentre l’Assistente lo filma).
 
Maria Teresa  Ammo l’è chi l’aguzzina.
 
Margherita      San Magno, vutum!
 
Luisa                No, dess l’è san Tantalo!
 
Eulalia             Sarebbe meglio la Madonna.
 
Samantah        Scusate, posso fare qualcosa?
 
Filomena         Ma se non è lei, allora chi è?
 
Rita                (scoppia in singhiozzi – e fanno quattro) Mi aveva detto: ”Un tre locali di prestigio,
                       zona riservata, terrazza e box doppio uso foresteria”….
 
Maria Teresa  E lé l’è ndada in da la furesta…
 
Margherita      … nveci della nona l’ha truàa ‘l lupo..
 
Luisa               …ch’al g’ha dì: “dove vai bella bambina?”
 
Eulalia            Cappuccetto rotto!
 
Fausto              Ma vogliamo mettere il potere apotropaico ed evocativo della fiaba?
 
Paola                Apo… cosa?
 
Marina             Fausto, se non la pianti ti evoco due sberle!
 
Enrico              Come quando devi fare dei buchi… chiaro no?
 
Patty                 E tu vedi di trapanarti il cranio, imbecille!
 
Assistente        Più convinta, la battuta, così è un po’ coscetta! Sei una signora, non una portinaia!
 
Carmen            (le si fa sotto, aggressiva) Cosa c’hai da dire te delle portinaie, eh? (l’Assistente la
                        inquadra immediatamente con la videocamera) Va che se non mi togli quell’affare
                        dalla faccia, vedi dove te lo infilo!
 
Tiziana            A proposito, ipervitaminica! Visto che il posto che occupi non si ottiene gratis, ci sarà
                        stato pure anche per te qualche fuoridimelone che s’è assunto l’ingrato compito, no?
                        Mi piacerebbe proprio sapere chi è! (la battuta va a segno, tutti si fermano: c’è ora
                       un nemico comune, l’Assistente che, per la prima volta in difficoltà, abbassa la camera)
 
Assistente        Well… I don’t understand….
 
Riccardo         (irrompe rombando sulla Harley; trafelato, all’Assistente) Arrivo adesso dal comune!
                        Gilda, son cazzi amari: salta su che filiamo!
 
Tutti                 Noooo!!!! Riiiikiiii????
 
Assistente        Ma sei scemo? Proprio adesso dovevi arrivare?
 
Riccardo          Taci e salta in sella, donna: muta, stecca, obbedienza e rassegnazione! (lei si fa piccola
                         piccola ed esegue, i due escono rombando)
 
Maria Teresa    Ma t’evi minga dì ca l’eva ‘n cu?
 
Rita                  (l’affronta minacciosa) Piano con le offese, eh!?!
 
Margherita       Ha parlato l’assessora! (Rita cambia direzione e si avventa su Margherita) Aiuto! La
                         me maasa, Ernestina, vuta ‘a to moma (ma la figlia non può sentirla, tutta intenta com’è a pigliare per il bavero Roberto)
 
Ernestina         Sicché non è vero che la vuoi piantare, come m’avevi detto!
 
Marisa            (afferra dall’altro lato Roberto) Molla l’osso sennò t’ammazzo! (lottano)
 
Marina            (aggredendo Filomena con un flagello) Adesso te la do io la brioche, bidella!
 
Paola              (fa altrettanto) Mettersi nel nostro gruppo! Va che io sono una signora, cazzo, ho studiato dalle suore orsacchiotte e c’ho un marito dottore!
 
Patty                (mentre la picchia canticchia) “..Torna al tuo paesello ch’è tanto bello..” Capito l’antifona? Calabria Saudita! Toh!
 
Fausto             Prego, il rispetto delle diversità..
 
Marina            Diverso sarai tu, frocio! (gli ammolla una botta che lo fa stramazzare)
 
Enrico             (ha recuperato un trapano e con questo assale Patty) Adesso vediamo chi è che si fa un buco nel cranio! (segue un interessante duello trapano-flagello tra i due. Intanto El Pidio si è cambiato di costume: è vestito da torero e simula una corrida con l’asino)
 
El Pidio           A los cinquo de la tarde! Olè! (Carmen cerca di fermarlo ma lui la coinvolge in un improbabile bolero. Intanto Costanza è andata a soccorrere Fausto che si rialza)
 
Fausto             Signore, per favore, posso capire che in un momento.. come dire.. (gli arrivano degli stracci in faccia).. insomma, cercate di ricordare le profonde motivazioni.. (si becca una sberla).. almeno salviamo i valori dell’arte e della poesia (viene colpito proditoriamente alle spalle e stramazza al suolo. Costanza lo soccorre)
 
Costanza         Fausto, Fausto! (si china su di lui: c’è un improvviso stop-motion – tutti rimangono fermi per un lungo istante – nel quale si ode Fausto dire con grande intensità a Costanza)
 
Fausto             Ti ho sempre amata! (i due si avvinghiano in un lungo bacio appassionato mentre riesplode il bailamme. Laura e Tiziana vanno all’assalto di Samantah)
 
Laura               Così tu sei l’unica che non l’ha data via e fai la parte della Madonna?
 
Samantah         Prego?
 
Tiziana             Cioè, svirgola, va bene tutto ma così sei oversize! (la aggrediscono nonostante la strenua difesa di Totonno. Battute che si sovrappongono)
 
Samantah         Scusate, non capisco…
 
Totonno          Nun pozz’.. ch’i fimmin.. nun è ggiuzt… (è travolto dalle due belve)
 
Laura               Taci te, Albania, e te, bellina va che devi ancora pagarmi il finto Krizia!
 
Tiziana            Secondo me è finta tutta!
 
Luisa              (deve aver resuscitato qualche vecchia ruggine perché aggredisce Eulalia) Mi a disu te se sta ti alura a parlaghi mal da mi al pretu!
 
Eulalia            (difendendosi) Ma no, signora Luisa, cosa dice, lo sa che per me l’importante è volersi bene, no? (la colpisce alla bocca dello stomaco)Monica, aiuta la tua mamma!
 
Luisa               (incassando benissimo e passando al contrattacco) Adess a tal do mi il volersi bene! (la atterra con una spettacolare mossa di judo) Corsi di palestra per la terza età!.. Ciapa! E tira fuori tutti i bollini de la spesa che m’hai ciulato in questi anni!
 
 
Scena XVII
 
 
(E’ una specie di grottesco Apocalisse: i pochi elementi di scena e i costumi sono a brandelli, è un corpo a corpo senza esclusione di colpi, qua e là affiorano frasi smozzicate che assumono un senso ritmico sempre più definito fino a diventare una laicissima “danza macabra”. Quando questa è al suo climax si comincia ad avvertire sempre più distintamente il clacson di un’auto che si avvicina: è il Ciucciccì che rifà il suo ingresso all’incirca come la prima volta, solo, sotto la giacca sbrindellata, fa capolino una divisa da carcerato. La sua entrata ha ancora una volta il magico – o tragico – potere di far cessare ogni ostilità)
 
Ciucciccì         (parla velocissimo) Comodi, comodi, la mia è una visita se possibile ancora più informale dell’altra volta (tappeto rosso, trono, ecc. ma a velocità supersonica) Con tutti questi discorsi inaugurali! Chiaro, no? Bene amici, “Amici del teatro”, eccomi qua nonostante il taglio del bosco, le schegge e la vasta campagna (le ipersegretarie armeggiano attorno a lui aiutandolo a togliersi la casacca e rivestirsi) Siete mai stati a San Vittore? Io ci sono stato. Sanvittoresi dappertutto. Veramente interessante. Dov’eravamo? No, non ditemelo, ricordo benissimo: il teatro. Veniamo quindi al sodo, come disse l’uovo mentre bolliva…ah-ah-ah (solita gag della risata collettiva ma senza convinzione, vista la fretta). Ah, già che voi non ridete col cabaret, siete un gruppo impegnato, chiaro no? (gli “impegnati in realtà lo stanno guardando più indifferenti – o rassegnati – che stupiti). Perciò, analogamente e in riferimento a questo, ottemperando ad una normativa vigente eccetera, adempiendo come sopra ed essendo ancora mutate in modo del tutto coerente le condizioni che sempre eccetera sono legate alla chiaro no? Insomma il Santo, voglio dire il nostro Santo, l’unico, il vero, l’ineguagliabile che non a caso tradotto dal latino suona “Grande”, chiaro no? (è ormai rivestito di tutto punto ma di un altro colore – assume un atteggiamento sempre più comiziesco e preelettorale) E io vorrei dire qui davanti a voi, che siete suoi fedeli, come lo sono d’altronde sempre stato io, “il più grande” , un autentico chiaro no? Sì, lui, il santo Magno padre di tutti noi (è ormai in piedi sul trono, gioca con le pause e l’effetto eco).. è tornato… al titolo che gli spetta di diritto .. itto.. itto.. uno, solo e irrevo- cabile..  abile.. abile.. abile.. (grida) PATRONO! (si irrigidisce in una posa statuaria mentre i suoi giannizzeri fanno partire qualcosa di molto simile ad un sig-heil! Esplode vicino il lacerante lamento d’una sirena in arrivo, tutti scattano – tranne il Ciucciccì che rimane in posa granitica- preparandosi alla ritirata: ritirano la roba e cercano di infilare il loro capo in auto ma questi vuole ancora parlare) Perdonatemi se non mi trattengo, ma mi aspettano a Roma. Siete mai stati a Roma? Io ci sono stato. Romanisti dappertutto, veramente interessante. (riescono finalmente a cacciarlo dentro l’auto che parte a tutta velocità. La sirena è fortissima poi si fonde ad un frastuono di spari, uno stridio di freni e infine ad uno schianto terribile.
 
 
Atto III
 
         (Tutti rimangono basiti e muti. All’improvviso, a rompere tale silenzio, torna, su una potente automobile, Gilda)
 
Gilda         Ma che cosa state aspettando? State lì impalati da mezz’ora come un branco di pesci lessi!!! Allora, ci vogliamo dare una mossa o devo dire a Silvio che la cosa non ci interessa?!
 
Ernestina         Silvio?!
 
Gilda         Ma certo! Il Number One della Real Television! Gli ho parlato del nostro spettacolo e dice che la cosa potrebbe interessare una delle sue reti. Perciò, dobbiamo mostrargli qualcosa di veramente strong! Mi sono spiegata? Allora, tu, boy, pronto con la uno e tu va’ in quell’angolo con la due e cerca di fare delle riprese very beautiful, ok? (i cameraman,  che la accompagnano, si sistemano secondo le istruzioni) E ora, cercate di ricordare tutto quello che vi ho detto prima durante le prove. Ché io non ho tempo da perdere, e nemmeno Silvio! Ci siamo? 1, 2, 3…via!
 
Araldo         (mostrando un generoso spacco e parlando tipo ‘Signorina Buonasera’)
         Devoti della TV, Signori e Signore,
         cari telespettatori, io sono a voi mandato
         a dir che oggi la vita vi mostreremo
         di un santo tolto e quindi ritornato
         prima a San Pietro e poi anche a San Remo.        
 
Gilda         Benissimo, cara.
 
Araldo         Ma io non avrei finito…
 
Gilda         Taglia corto, nana: i tempi televisivi non permettono di dilungarsi! (controvoglia, l’Araldo si allontana) Il prossimo, forza!
 
Diavolo         (assume una posizione decisamente esagerata, munito ora di un nuovo ‘forcone’)
         Voglio le donne portare in tentazione
         Messe ciascuna a mio eterno spasso!
         (alle vergini folli)
         Che dite, voi, diletta mia legione
         Se vi mostrassi il mio enorme…
 
 
 
V. Folli         (interrompendolo)
         Papè, Satàn, nostro Prence supremo
         Prometti sempre, ma manchi di parola;
                  noi quindi diciam: sarebbe gaudio estremo
         se tu ci dessi anche una botta sola! (si buttano sul diavolo cercando di spogliarlo)
 
San Magno         (interrompendolo)
         Che dite, mai, o mie vergini folli
         Tra le mie braccia venire ne dovrete
         Salvar vostra virtù io sempre volli
         Sì che al demonio scampare ne potrete!
         (le donne restano per un momento interdette e il ‘povero diavolo’ ne approfitta per sottrarsi al loro attacco)
 
Marisa         (mollando un ceffone al fidanzato) Adesso anche le vecchie ti vuoi fare, eh?!         
        
V. Folli         (ricomponendosi)
         San Magno…certo…
         Con la ferma sua parola…
         E grande e dolce… (Marisa sfodera una clava)
         …voce…ecco, sì, voce, n’ha redente…
 
V. Savie         (imperterrite provocano San Magno)
         L’amor che questi dolci prieghi getta                 
         Pervenga a te San Magno protettore!
 
Marisa         Ragazze, non sto scherzando…
 
V. Savie         Li nostri corpi virginali accetta
         E li conserva sempre nel tuo amore!
 
Maria Teresa         Sì, virginali…indue l’è ch’in virgin chisti chi!
 
V. Savie         (indicano in controscena Marisa)
         Se della Vergin già ti innamorasti
         Ricevi, o sposo, i nostri petti casti!
 
Margherita         “Casti”? Tan me adess la Franco Tosi: a catan su anca i maruchiti!
 
Ernestina         Mamma, non essere razzista!
 
San Magno         Sinite virgines ad me venire ….(il lupo perde il pelo…)
 
Luisa         Te capì? Le cerca vergini, il pirletta !
 
Eulalia         Va che resti solo!
 
Paola         Ha parlato l’”Offerta Speciale”!
 
Patty         La signora “3x2”!
 
Marina         Dai, dai, che me ne serve proprio una nuova alla catena di montaggio!
         (Sta per scoppiare una nuova rissa, ma Gilda fa scattare i Lilla Boys a dividerle: alla vista di tanta…muscolosa ‘grazia’, le litiganti sembrano calmarsi…almeno per il momento, e vanno dal musico che le istruisce su come migliorare la propria performance)
 
Gilda         Ecco, brave, lasciate libero il palco che noi andiamo avanti a provare la versione più aggiornata delle Flagellanti! (alle suddette) Femmine, scattare! (queste si buttano sul povero Totonno che si rivolge al Santo)                     
         
Aggiogato         Pate, da queste indemoniate
         Tu ne fia dispensatore
         Dalla pena che sostegno
         Io più erto non me tegno.
 
Paola         Indemoniate a chi?! Va’ che sono nel consiglio della parrocchia! (lo frusta)
 
Patty         Taci, Albania, e subisci in silenzio! (lo frusta)
 
Marina         Vieni, vieni lunedì in ditta, che c’ ho una cosetta da dirti! (lo frusta)
 
Filomena         A finiri mu cci ruppi i cugghiuna, terrone, pezz’i’mmerda! (lo frusta con particolare violenza)
 
Totonno         Sc’munic’t’! Propr’tu ch’ vu’i cambiar’u’S’n’t’! T’n’hai risp’tt’ p’r  n’ss’n!
         (siccome nessuno capisce niente, c’è un attimo in cui tutti si fermano perplessi. La Madonna scatta dalla sua postazione e si sposta con un cartello su cui sta la traduzione italiana delle battute di Totonno, che così può continuare) M’Di’ v’d’ e pr’v’d’!! Dilettant’! M’ n’ vad’ a Holliwudde!! (alla Madonna) Com’n, Mary Mother, let’s go!…and you (alle flagellanti) …FUCK OFF!!!!! (Samantah gira il cartello su cui sta scritta la traduzione di quest’ultima frase, per cui, subito dopo, i due si precipitano fuori scena. Le Flagellanti, rimaste un po’ basite, guardano Gilda)
 
San Magno         (approfitta di quest’attimo di indecisione per provarci con le flagellanti)
         Assai pietà de voi ce prenne
         Ché sì tristi ve vedemo
         Nulla scusa se po’ intenne
         Ch’aitar non ve podemo!
          Ecco dunque la sentenzia:
         di mia godrete providenzia!
 
Ernestina         Ah, no, eh?! Pure con queste?! Te la do io la Provvidenza! (strappa un flagello e con questo insegue fuori scena Roberto che se l’è data a gambe levate).
 
Gilda         Wonderful! This is a very, very, very Real TV! (alle flagellanti) Donne, dal musico! Sotto gli altri! (nessuno si muove) Beh, che succede? Perché nessuno si muove?!
 
El Pidio         Mi scusi, signorina, toccherebbe a me, ma San Magno se ne è andato..
 
Gilda         E allora?
 
El Pidio         Io dovevo informarlo che l’imperatore ha mosso guerra alla Chiesa e San Magno avrebbe compiuto il miracolo…
 
Monica         E io avrei dovuto dire: ‘Punisci, padre…’…
 
Gilda         Fa niente! Inventatevi qualcosa! Bisogna tirare dritto!
 
Monica         Io potrei dire: ‘Punisci, o vescovo, tanta offesa…’ e può essere il vescovo ad affrontare l’imperatore.
 
Gilda         Ottimo, procediamo così.
 
Monica         (concentratissima) Punisci, o vescovo, tanta offesa!
 
Vescovo         Ola, yo soy un obispo de la iglesia! Yo soy un grande matador! Preparati a morir!
 
Imperatore         (afferrando le corna del toro, fa con il vescovo la corrida)
         Marrano, pietade
         Pregar dovrai all’alto trono!
 
Vescovo         Haga, toro! A los cinquos de la tarde! (inseguendosi, i due escono)
        
Gilda         Ma che cosa state facendo? È tutta una merda! Dov’è San Magno? Deve tornare per il Gran Finale!!!!!!!!! Costanza, va’ a chiamarlo!! (Costanza esegue)
 
Diavolo         Io farò il gran finale! Io sono stato completamente omesso da questa rappresentazione, mentre dovrei esserne il cuore! Il perno! Il fulcro!  (comincia perciò a declamare sempre più forte i suoi versi preferiti, anche perché in sottofondo, sta crescendo il ritmo degli altri gruppi)
         Venite donne, dietro a Satanasse
         Ché ha gran disio a farvelo sentire!
 
Araldo         (anche Rita, offesa per essere stata liquidata troppo in fretta, vuole chiudere lo spettacolo. Perciò ingaggia una ‘gara vocale’ con Fausto. Alla fine del crescendo, esplode un boato)
        
Drizza a porto questa errante gregge
         Che cerca quel tesoro che tutto intende.
 
         (A questo punto, i versi dei diversi gruppi, si intrecciano in una canzone, che sembrerebbe la ripresa della preghiera iniziale)
 
Diavolo         Venite donne, dietro a Satanasse            
Che ha gran disio a farvelo sentire!
 
V. Folli         Papè, Satàn, nostro prence supremo
                  Prometti sempre ma manchi di parola!
                  Noi quindi diaciam: sarebbe gaudio estremo
                  Se tu ci dessi anche una botta sola!
 
V. Savie         Se della Vergin già ti innamorasti
                  Ricevi, o sposo, i nostri petti casti!
 
Flagellanti         Eterno padre il cui poter corregge
                  Ciò che per l’universo se comprende!
 
Saltimbanchi ed Araldo, e poi le Vergini Folli
Drizza a porto questa errante gregge
         Che cerca quel tesor che tutto intende!
 
(Torna adesso con Costanza, San Magno vestito alla Toni Manero, sempre seguito da Ernestina e la musica si trasforma in un rock. Le vergini savie, le flagellanti, l’araldo e i saltimbanchi – che avranno nel frattempo mollato i loro strumenti alle vergini folli, costrette perciò a suonare e non a ballare – si tolgono i paludamenti medievali e rimangono in succinte sottovesti. Si inizia a ballare seguendo le coreografie della saltellante Titti. È un tripudio).
 
 
 
 
 
 
 
        
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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