Legnano story - note personali
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Il regolamento e i servizi.
 
Tra ‘800 e ‘900 gli operai dell’industria tessile vennero presi di mira dall’esigenza che gli imprenditori avevano di riuscire a educarli nel modo giusto. Per fare ciò, vennero istituite rigide normative per regolare la vita e le attività all’interno delle fabbriche, dove vennero installati orologi che andavano a misurare il tempo industriale che non prevedeva interruzioni della fatica dei lavoratori, e che divennero simbolo di questo rigido processo educativo. Vennero anche evidenziati i rapporti gerarchici che rendevano più chiara la divisione e l’organizzazione del lavoro all’interno dello stabilimento, che erano necessari per il buon andamento della produzione.
 
Il fatto che gli operai imparassero le regole sulla puntualità e le regole disciplinari era indispensabile, ma non era sufficiente a garantire una buona produttività, sorse così anche il bisogno di una formazione tecnica, la quale poteva durare da qualche mese fino ad un anno intero. Quindi per non sprecare il tempo speso nella formazione degli operai, che fino ad allora erano liberi di cambiare posto di lavoro entrando in un nuovo stabilimento, alcuni imprenditori introdussero delle regole ben precise: un esempio può essere quello del 1903 portato avanti dalla Filatura Feltrinelli di Campione del Garda, che introdusse l’obbligo di rimanere nella sua fabbrica per almeno sei mesi se provenienti da altre tessiture, e almeno un anno se novizi.
 
Un altro importante provvedimento che venne preso dagli imprenditori, fu quello di fornire servizi di vario genere alla manodopera in modo da rendere più continuative e meno precarie le prestazioni degli operai, nel settore cotoniero infatti, le condizioni non erano le migliori per un posto di lavoro, a partire dall’ambiente, sporco e antigienico, poco illuminato a causa della mancanza di sufficiente numero di finestre, eccessivamente caldo e pieno di polveri. Tutto questo, sommato ai duri ritmi di lavoro e alla lunga permanenza all’interno delle industrie, causava grandi e gravi problemi di salute e molte malattie che abbreviavano di molto le aspettative di vita degli operai, e spesso, soprattutto nei fanciulli, provocavano malformazioni fisiche. Per combattere questo insieme di tristi fenomeni, vennero istituite delle società di mutuo soccorso aziendali che si occupavano dell’agevolazione delle cura e del recupero fisico degli operai malati.
 
Infine, un ultimo servizio che venne concesso alla manodopera, fu quello relativo all’istruzione degli operai, furono gli stessi imprenditori ad occuparsi di garantire ai loro operai un istruzione elementare e una base culturale minima indispensabile per il loro inserimento nell’ambiente di lavoro. Vennero create così delle scuole per l’educazione e la crescita della classe operaia, che riuscivano anche a fidelizzare la manodopera al proprio capo.
 
Fonte: Romano R.: L’industria cotoniera lombarda dall’unità al 1914, Banca Commerciale Italiana, 1992, (p.285-332 capitolo: La manodopera).
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