Legnano story - note personali
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La prima autostrada costruita nel mondo
 
Le fortune di Legnano in rapporto al suo sviluppo economico e alla sua espansione territoriale furono dovute a tre fattori concomitanti. In primo luogo l'essere stato il borgo di legnano fino dal Medio Evo una zona residenziale estiva dove i signorotti milanesi e nobili di alto lignaggio avevano impiantato lussuose dimore in prossimita' di loro possedimenti terrieri. Il fiume Olona che dapprima serviva per irrigare i campi e quindi favoriva l'installarsi delle prime aziende tessili, cominciava a creare i presupposti per la futura industrializzazione dell'intera palga.
L'intrapprendenza di alcuni capitani di industria che hanno saputo sfruttare oltre a tali fattori naturali anche la manodopera locale, ben disposta a passare dal settore agricolo a quello industriale. Terzo fattore, la posizione strategica di legnano, primo grosso centro appena fuori di Milano sulla direttrice costituita dalla vecchia strada  del Sempione e poi dalla ferrovia diretta in Svizzera e  infine una serie di vie di comunicazioni delle quali Legnano rappresentava il passaggio obbligatorio. L'autostrada Milano Legnano Sesto Calende - varese, segno' una tappa decisiva per la dinamica ascesa di legnano destinata ad assurgere in brevissmo tempo, nel primo Novecento, a centro di grande rilevanza nel settore dell'industria tessile e metallurgica.
Quando oggi vediamo sfrecciare sul nastro di asfalto della Milano Laghi velocissime le auto e gli autocarri di ogni cilindrata, forse non consideriamo il primato che ha questa importante arteria. Si tratta infatti della prima autostrada del mondo. Venne ideata nel 1922 dall'ingegner Piero Puricelli con il patrocinio del Touring Club Italiano. A quei tempi era la prima strada esclusivamente riservata agli autoveicoli senza essere intersecata da altre arterie, senza passaggi a livello e senza attraversare centri urbani.
Primi nel mondo quegli 85 chilometri di autostrada furono anche i primi della rete Italiana. Un'opera ardita, addirittura avveniristica poteva essere considerata nel 1922, quando cioe' in Italia il parco veicoli non superava i quarantamila unita e la meta' delle quali era concentrata proprio in Lombardia.
Altri paesi del mondo erano, nel settore della motorizzazione, molto piu' progrediti di noi: dieci  ilioni di unita' in Stati Uniti, seicentomila in Inghilterra e la meta' in Francia.
La Milano-Laghi costo' sessanta milioni di lire ed il primo tratto Milano-Gallarate di 32 chilometri aveva una larghezza di 10 metri con una unica carreggiata: poi nel successivo tratto fino a varese, si restringeva a otto. Fu inaugurata esattamente il 20 settembre 1924. Qualche ricordo e' doveroso sulla regina delle autostrade, mentre sfogliano una delle tante pagine che il tempo ha un po' sbiadito.
I vecchi legnanesi ricordano ancora i casellanti che nel  loro giro di sorveglianza in bicicletta ai margini della carreggiata recavano sulle spalle vistosi cartelli con la scritta: "Tenere al destra - scappamento chiuso". per i pedoni e i ciclisti che si avventuravano sull'autostrada o che venivano sorpresi ad attraversarla, la multas ammontava a dieci lire e dieci centesimi. Il pedaggio era abbastanza caro. Ad esempio nel 1936 occorrevano cinque lire per il tratto Milano- Legnano e ritorno con un'auto di media cilindrata.
Il primo casellante a Legnano fu Enrico Ruspi, cavaliere di Vittorio Veneto, un nonnino arzillo che ha tanti ricordi legati alla "Milano Laghi Lombarda".
Ci ha revocato con dovizia di particolari il giorno dell'inaugurazione. Al bivio di Como, sul luogo dove due anni prima Benito Mussolini aveva collocato la prima pietra, presso un cippo che ricordava l'avvenimento, era stato eretto un grande palco d'onore. L'ospite che doveva salirvi era ospite d'eccezzione: Re Vittorio Emanuele III° in persona. Ci furono i discorsi ufficiali ed anche Sua maesta' disse qualche parola di circostanza.
Dopo i discorsi e il taglio della fettuccia tricolore, posta di traverso alla carreggiata con l'asfalto da poco colato e pressato, cominciarono a transitare le auto del corteo inaugurale. Lungo il percorso erano stati dislocati centinaia di soldati fino a varese dove era stato costruito il \casello di arrivo, il primo della nuova arteria.
E qui sul piazzale antistante, venne servito un gran rinfresco. La fila delle auto era lunghissima e le autorita' numerose.
A quei tempi a legnano autovetture ed autocarri assommavano a duecento unita'. Quasi tutti i proprietare di automezzi a motore, ricorda Enrico Ruspi, avevano l'abbonamento, che consentiva un notevole risparmio sulla tariffa. All'inizio infatti i pedaggi erano alquanto salati: sul prcorso Milano-Legnano o varese-legnano si pagavano dodici lire per la prima categoria, cioe' veicoli fino a dodici cavalli; ventidue e cinquanta per la seconda categoria, fino a diciotto cavalli; e trentasette e cinquanta per la terza, fino a ventisette cavalli. Successivamente i pedaggi vennero ridotti ed infatti nel 1934 un autoveicolo fino a dodici cavalli pagava otto lire per il medesimo tratto.
Molti legnanesi ricordavano che per saldare la pace tra il mezzo meccanico (le due ruote molto in auge in quell'era) e il mezzo a motore, per il quale era stata riservata addirittura per la prima volta una strada, si organizzo' una anteprima dell'inaugurazione della Milano-Laghi, facendo percorrere il tratto Milano - Legnano da un corteo di operai della franco Tosi in bicicletta. Il primo casellante di legnano non ricorda questo episodio narratoci da altri. Lui sa solo che da un nuovo "serpente di asfalto" erano bandite le biciclette.
Enrico Ruspi ricorda purtroppo anche i primi disastri gravi che cominciarono a macchiare l'asfalto dell'antenata delle autostrade italiane, causati principalmente dall'attraversamento all'ingresso dei caselli. Si usciva ed entrava infatti da una sola parte. Quello di Legnano era situato in fondo al viale cadorna appunto sulla sinistra dell'autostrada. Proprio per un attraversamento azzardato a due anni dall'inaugurazione rimase sterminata un'intera famiglia, quella dell'ingegner Picchio: marito, moglie e tre figli.
In un altro dei piu' gravi disastri, il 27 dicembre 1953, mori' il titolare del casello di Busto Arsizio, Michele Settimio, in un estremo atto di dedizione per impedire, invano, un altro tragico scontro. L'abolizione degli attraversamenti ai caselli ebbe inizio nel 1955. Il raddoppio dell'autostrada che si era reso indispensabile per lo sviluppo frenetico del mezzo a motore ed il vertiginoso aurmento del traffico pesante, inizio' nel 1966.
Oggi, quella che nel 1924 era una strada persorsa dalle prime rare automobili con lanterne a petrolio e i catarifrangenti rossi, e' quella che in Italia sopporta di piu' un intenso traffico, tanto che il pur recente raddoppio, specie in alcuni periodi di punta, e' ancora insufficiente. Il "serpente di asfalto" degli anni venti, mostra gia' sintoni di vecchiaia ed ha solo cinquant'aani o poco piu'.
 
 
 
nota. Il casello di legnano sull'autostrada Milano-Varese fu costruito nel 1924, cioe' nell'anno dell'inaugurazione dell'autostrada stessa. Venne demolito il 21 settmbre 1965 per diversa sistemazione dello svincolo di uscita. Fu sempre abitato dal primo casellante dell'autostrada, Enrico Ruspi.
 
 
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