Dal "Velociu" al tram elettrico
Quando al mattino del 10 settembre 1880 attraverso' l'abitato di legnano, sferagliante e fumante, la prima vaporiera che trainava il tram Milano - Legnanello, sembrava che il progresso si fosse trasferito d'un tratto fin sulle rive dell'Olona. L'avvenimento era di quelli memorabili per la storia del Borgo agricolo che fino a quel momento non aveva avuto altri mezzi pubblici di collegamento che non fossero le romantiche diligenze ippotrainate. Il passaggio dal "velociu", (come veniva chiamata una grossa vettura del tram a cavalli), l tram a vapore, elettrizzo', gonfiandoli d'orgoglio, gli abitanti di legnano.
In realta' fu un primo passo concreto verso un'epoca nuova fondata su una economia non piu' esclusoivamente agricola. Allacciato direttamente al capoluogo di provincia, Legnano si sentiva al centro di nuovi interessi e vedeva aprirsi nuovi orizzonti di progresso.
Fino a quel momento e per tutto l'ottocento, il servizio di collegamento tra Busto Arsizio e Milano era stato assicurato dalle diligenze con regolari "poste" a cascina del Buon gesu', Legnano e Rho, lungo la via maestra del Sempione.
La fermata era ubicata nei pressi dell'attuale trattoria della Madonna dinanzi a ca' melzi. Il servizio veniva disimpegnato da una grossa vettura trainata da due cavalli chiamata appunto "velociu" gestita in privato da un certo Giandalen di Busto Arsizio che aveva poi ottenuto in concessione anche il servizio dei trasporti postali.
Nel 1880 come si e' detto, ecco che arriva la concorrenza della tramvia. La nuova vaporiera (un esemplare che si trova ancora conservato in un Museo di Roma,) sia pure guardata con diffidenza, dai vecchi del luogo, entusiasmo' i giovani ai quali ben presto divento' familiare non meno della diligenza. Subito venne dato un soprannome scherzoso alla vaporiera che trascinava sbuffando pochi vagoni: "Gamba de legn". Le derivo' dal fatto che durante l'attraversamento dei centri abitati il tram era preceduto da un avvisatore con un campanello in mano per fare allontanare la gente dai binari.
E siccome questo avvisatore che ad ogni paese scendeva dal tram a vapore e gli camminava davanti aveva una gamba di legno, il nome passo' per traslato ad indicare la vaporiera.
Le cronache dell'epoca ci parlano persino di una gara di velocita' tra il "velociu" del Giandalen e il "gamba de legn", vinta dal primo, anche se arrivo' alla stazione capolinea di Busto Arsizio mezzo sgangherato e con due cavalli prossimi al collasso.
La nuova tranvia fu assunta in concessione dall'impresa belga "Societa' Anonima Tramvie e Ferrovie Economiche", che ben presto porto' la linea ad una dotazione di 13 locomotive a vapore e 164 vagoni.
La Tramvia divenne un mezzo di comunicazione popolare con un traffico particolarmente intenso per il trasporto di studenti e di lavoratori pendolari. Dopo l'apertura del primo tronco Milano - Legnano-canazza, venne progressivamente estesa ad altre mete come Busto Arsizio, Gallarate, Cassano magnago, e Lonate Pozzolo.
La trazione a vapore ando' avanti fino a dopo la prima guerra mondiale. Dal 1920 cominciarono a circolare i primi tram elettrici con la "pertegheta" (il trolley) e gradatamente le vaporiere vennero degradate al servizio merci. La tramvia attraversava longitudinalmente l'abitato di legnano con varie fermate, quella della canazza, quella della romantica stazioncina situata a fianco del Palazzo Italia, dove ora sorgeil palazzo dell'INAIL, e quelle delle due curve Cattaneo e San martino.
Il tram transitava per il servizio passeggeri ogni ora e un quarto e la linea era stata assunta dopo la societa' belga, dalla S:T:I:E: con sede a Milano. La linea tramviaria svolse onorevolmente il suo servizio per 86 anni. Esattamente il 18 gennaio 1966 cesso' il servizio della tramvia elettrica sull'ultimo tratto ancora rimasto, e cioe' Milano - Legnano-Canazza, dopo essere state abbandonate progressivamente le altre mete di gallarate, di Busto Arsizio e la stazione "Centrale" di via Melzi (attuale matteotti).
Quel freddo giorno di gennaio del 1966 segno' definitivamente la vittoria dei bus sul romantico tram elettrico, in attesa della "monorotaia" sospesa Milano-Gallarate, un ardito progetto avveniristico che fu presentato con grande rilievo in occasione di una mostra nel palazzo delle esposizioni a Busto Arsizio, quando era ancora ben lontana l'idea della metropolitana che potesse diramarsi da Milano verso Rho e chissa'... un giorno fino a Gallarate, per riprendere il posto, ad oltre due secoli di distanza, del "velociu" a cavalli.
Pare che ormai i trasporti pubblici per ferrovia devono riassumere il loro ruolo preminente per salvarci dalla nevrotica congestione del mezzo privato a motore.
Il piano regionale del rinnovo ed ampliamento dei trasporti pubblici gia' traccia altri progetti arditi che fanno perno proprio sui mezzi a rotaie e che interessano in particolare l'Altomilanese, una zona che fu tra le prime ad essere solcato dalla ferrovia.
La costruzione della Milano - Gallarate fu infatti decretata dal governo austriaco nel 1858 ed il primo tronco fino a Rho venne inaugurato proprio in quell'anno, esattamente il 18 ottobre.
Nel 1861 segui' il successivo tronco fino a Gallarate, nel 1865 fino a Sesto calende e tre anni dopo fino ad Arona.
Inizialmente la trazione era a vapore con treni lento e poco frequesti. Il 20 novembre 1901 fu inaugurato un nuovo sistema di trazione eletrica a terza rotaia e a duplice binario fino a Gallarate.
La linea e' stata successivamente trasformata a trazione elettrica aerea e il 4 giugno del 1948 transitava dalla stazione di legnano il primo locomotore. Sono restate sulla linea per il servizio locale tra Milano e Porta Garibaldi - varese - Porto ceresio le caratteristiche motrici gia' in servizio ai tempi della terza rotaia, opportunamente trasformate.
Anche la linea ferroviaria ha ormai raggiunto il limite di saturazione per il numero dei treni in transito e per ll movimento dei passeggeri.
Se il piano regionale non verra' attuato con rapidita' e con quella dose di coraggio e lungimiranza, la saturazione sara' tale da creare gravi problemi. Ed allora forse rimpiangeremo il vecchio tram a cavalli, anche se ci riportera' indietro di qualche secolo.
nota: L'ultmo postiglione di legnano, il popolare Giovanni Prandoni, meglio conosciuto con il soprannome di Giuan "Cuteleta" e' a cassetta su una delle sue carrozze che disimpegnavano fino agli anni venti il servizio di taxi in citta'. Il posteggio "d'ul Cuteleta" era situato dinanzi alla sua vecchia casa nella allora piazza Umberto I° (piazza San magno) all'angolo di Corso magenta. Possedeva una decina di carrozze e 38 cavalli. Giuan "Cuteleta" mori all'eta' di 80 anni, nel 1956.