Legnano story - note personali
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Sutermeister, una traccia profonda nella storia
 
L’ingegnere con la passione dell’archeologia Sutermeister, una traccia profonda nella storia Guido Sutermeister: una vita per la storia.
La Società Arte e Storia, da lui fondata nel 1928, ha voluto onorarne la memoria, nel cinquantesimo della scomparsa, con una mostra – così intitolata – che illustra la vita e l’opera di un grande legnanese. Parlare di Sutermeister significa ripercorrere un pezzo di storia cittadina. Nato a Intra nel 1883, arriva a Legnano come ingegnere presso la Franco Tosi.
Viaggia per lavoro tra Legnano, Taranto (sede delle officine in cui la Tosi costruiva motori navali) e altre mete, tra le quali spesso l’Egitto. La sua passione archeologica si nutre di questi viaggi che lo mettono a contatto con testimonianze antiche di capitale importanza.
Gli anni Venti e Trenta del XX secolo sono fondamentali per la trasformazione della città che man mano abbandona il suo aspetto rurale per diventare una grande officina. Si allargano strade, si aprono nuove direttrici, le aziende già presenti hanno esigenza di ampliarsi e di costruire nuovi edifici. Tutto questo sconvolgimento del territorio fa emergere dal sottosuolo antiche testimonianze. Sutermeister si interessa agli scavi e al recupero dei reperti. La prima grande scoperta è la necropoli di via Novara, cui seguono molti altri ritrovamenti. Nell’agosto del 1925 la Giunta municipale istituisce, su proposta dell’assessore Alfonso Morganti, una “Commissione pel ritiro di oggetti archeologici”, assegnando “al Sig.Ing. Sutermeister la direzione e sovrintendenza di eventuali ricerche e scavi con personale da fornirsi dal Comune a mezzo dell’Ufficio Tecnico Comunale”. Da questo momento Guido Sutermeister inizia a concepire l’idea di un museo civico che raccolga le testimonianze del passato e comincia a cercare i materiali da collezionare. La sua vita è intensa: il lavoro (che spesso lo porta lontano da Legnano), la famiglia composta dalla signora Pina e dai figli Ida e Gianfranco, le ricerche sul campo, il recupero di materiali archeologici ai quali si affiancano oggetti diversi che meritano di essere conservati(attende al recupero di antichi affreschi nelle dimore ormai da abbattere, degli antichi e spesso monumentali camini che si trovavano nelle case più antiche e importanti,dei reperti di cui viene a conoscere l’esistenza sul territorio legnanese). Nel 1928 riceve la prima nomina di Ispettore onorario alle antichità, con l’obbligo di sorvegliare un ampio territorio (tale incarico, triennale, gli fu poi rinnovato per molti anni). Come si vede una vita piena di impegni che affronta con serietà ed efficienza, come si evince dalla ricca e varia documentazione conservata negli archivi della Società Arte e Storia. Il sogno del museo si realizza quando la Cantoni deve abbattere l’antico maniero Lampugnani di corso Sempione per erigere nuove costruzioni. Dopo un’intensa trattativa con la Soprintendenza, l’edificio viene abbattuto e ne viene recuperata la parte dei soffitti a cassettone e le colonne del portico che serviranno per la ricostruzione del palazzetto sull’area dell’antico convento di S. Angelo in corso Garibaldi. L’edificio viene rapidamente costruito dal Comune di Legnano nella forma attuale nel 1928 e la Società Arte e Storia, fondata nel medesimo anno, ne diventa gestore nella persona di Sutermeister che lo dirige per tutta la vita.
La Società pubblica le “Memorie”, che raccolgono testimonianza di ritrovamenti, scoperte archeologiche e notizie di carattere storico e artistico che riguardano il territorio legnanese.
Queste pubblicazioni sono molto importanti per la conoscenza del patrimonio presente sul territorio e spaziano dall’archeologia (famosa la memoria “Legnano romana”) all’editoria con la pubblicazione dell’elenco completo delle opere degli “Editori da Legnano,1470-1525”e molto altro.
Si devono fra l’altro ricordare i più importanti successi di Sutermeister in campo archeologico:
la scoperta della necropoli preistorica di Canegrate(sec. XIII a.C.), che ha dato il nome all’omonima cultura, e la preziosa Patera di Parabiago (II-IV sec. d.C., oggi fra i più preziosi reperti conservati nel Museo Archeologico di Milano). Uomo di ideali e di incredibili risorse, Guido Sutermeister ha lasciato una traccia indelebile nella sua città che ancora oggi ne onora la memoria. Il Museo da tempo ormai porta il suo nome e ne conserva gli scritti. La Società Arte e Storia ne ha raccolto l’eredità e ne continua l’attività in vari ambiti.
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