Legnano story - note personali
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13 DICEMBRE: SANTA LUCIA
 
Santa Luzia l’è el dì pussee curt che ghe sia! È il proverbio lombardo utilizzato per questo giorno particolare.
Il sole tramonta qualche minuto prima rispetto agli altri giorni, per poi ricominciare la sua risalita, al Solstizio d’Inverno, quando il sole sembra rinascere a nuova vita.
Anticamente questo giorno era dedicato ad una divinità in particolare: Belenos.
Nei paesi nordici sono soliti festeggiare il Natale in questo giorno quando il sole porta una luce nuova, più chiara e decisa. In Svezia, ad esempio, la ragazza più giovane indossa una veste bianca che simboleggia la purezza, si cinge il capo con una coroncina verde con sette candele: si reca di stanza in stanza a portare il caffè, il latte e biscotti a tutta la famiglia che ancora sta dormendo sotto il tepore delle coperte.
Questi regali si chiamano “jo klappar”.
Una Tradizione che è presente anche da noi anche se con modalità differenti. C’è da sapere che il calendario dell’Avvento che i nostri bambini aprono di giorno in giorno, risale a questa antica usanza. Nelle nostre terre, e in particolare nella bassa Padana, i bambini scrivono le letterine a Santa Lucia, facendo l’elenco dei giochi che vorrebbero, spiegandole che sono stati molto buoni. Santa “Luzia” lascia i regali sotto le inestre, e in altre case suona il campanello per avvisare il suo arrivo, per poter nascondere in casa i regali. Per ringraziarla i bambini le lasciano del pane con arance e mandarini e da bere del latte (simbolo di purezza).
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